Lunedì 5 febbraio, ore 19, al Teatro Karol, l’evento conclusivo del laboratorio “Dalla vita alle scene di Raffaele Viviani” coordinato da Claudio Di Palma
Castellammare di Stabia - Per “Cantieri Viviani”, lunedì 5 febbraio 2018, ore 19, al Teatro Karol di Castellammare di Stabia (in Via Salvador Allende 4) andrà in scena “Materia Prima - rumori e suoni di Raffaele Viviani” per la regia di Pino Carbone.
Lo spettacolo costituisce l’esito conclusivo della prima parte del laboratorio “Dalla vita alle scene di Raffaele Viviani” condotto dallo stesso Pino Carbone e coordinato da Claudio Di Palma. Un’attività realizzata, a partire dalla scorso mese di novembre 2017, nell’ambito del progetto speciale dedicato al grande drammaturgo stabiese (nato 130 anni fa a Castellammare) promosso e sostenuto dalla Regione Campania e diretto da Giulio Baffi per l’organizzazione della Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con il Comune di Castellammare di Stabia e l’Ente Teatro Cronaca – Vesuvioteatro.
“Materia Prima”, proposto qui in forma di studio, accoglie in scena un nutrito cast formato dagli attori Rossella Amato, Anna Carla Broegg, Patrizia Capacchione, Vito Gabriele Cioffi, Gianluca d’Agostino, Alfonso D’Auria, Francesca De Nicolais, Mariano Di Palo, Giovanna Landolfi, Daniele Marino, Francesca Muoio, Rita Russo, Angela Saravo, Diego Sommaripa, Sonia Totaro, Luca Trezza; l’assistente alla regia è Francesca De Nicolais.
“Ci siamo concentrati - sottolinea Pino Carbone – su un lavoro di scavo, tra le parole, i suoni, i rumori, le atmosfere del vastissimo repertorio drammaturgico, poetico e musicale di Raffaele Viviani. Uno scavo che abbiamo realizzato non in una ricca e profonda miniera ma per strada, quella strada protagonista di ogni suo verso, così da estrarne la nostra “materia”, fase iniziale e fondamentale di un processo artistico e produttivo in divenire”.
Un lavoro di creazione che ha realizzato nel complesso una sintesi significativa ed inedita, se riferita alla vastissima produzione del grande Viviani, instaurando nel gruppo di lavoro una relazione attiva ed emozionale con la materia proposta. “ L’estrazione della quale – aggiunge il regista - ha creato un paesaggio emotivo, sonoro, ritmico, espressivo che resta vivo e concreto, anche se già in una ipotesi di forma scenica: mani sporche, lavori difficili, riflettori accesi, urla, richiami, triangoli, vendette e tradimenti, costrizioni, bestemmie, separazioni, lontananze, risate, abitudini, ricordi, pregiudizi, ironia della vita e bisogni quotidiani. Le parole usate come suono, le relazioni come ritmo, le voci come rumori, i corpi come strumenti. La poesia come linguaggio”.
Con questo appuntamento inizia la nuova stagione del progetto Cantieri Viviani che nei prossimi giorni annuncerà la sua futura programmazione articolata tra nuovi “cantieri” di formazione, pubblicazioni, mostre, convegni fino all’organizzazione del nuovo Festival e della seconda edizione del Premio Viviani. La serata del 5 febbraio è ad ingresso libero.
Nessun commento:
Posta un commento