Vico Equense - Siamo giunti all’undicesimo appuntamento dei “I Venerdì Culturali 2018”, mancano di fatto pochissime date per la chiusura del ciclo di conferenze/letture istituite per riportare in auge le ricerche svolte da Amedeo Maiuri. È proprio in onore di questo illustre archeologo, in via del tutto eccezionale al posto del canonico venerdì, giovedì 18 ottobre alle 19.00 parteciperà all’evento il Direttore degli scavi di Pompei Massimo Osanna che illustrerà le ultime scoperte fatte a Pompei nelle stesse aree archeologiche scavate anticamente da Maiuri. Intanto, l’ultimo evento svolto si è colorato di rosa con la presenza di due donne invitate come relatrici: Rosa Domestico, ex Professoressa per circa un ventennio al Liceo Classico Marone di Meta di Sorrento e Maria Lora Celentano, figlia del noto medico di Vico Equense ormai scomparso Antonio Celentano. La figlia espressamente voluta dall’Associazione, è stata insieme al padre di forte ispirazione per la creazione dell’intera manifestazione; in pochi infatti sanno, che in tempi non sospetti la famiglia Celentano portò all’attenzione dell’Associazione una vecchia copia del testo di Maiuri custodita nella biblioteca di famiglia, facendo evincere la loro grande ammirazione per questo personaggio. Da quell’episodio gli stessi membri dell’Associazione percepirono la vicinanza della gente all’archeologo e al contempo al mondo dell’archeologia e perciò decisero di scriverne un progetto per ricordarne le gesta.
Il motivo cardine ha guidato con entusiasmo l’intero svolgimento della serata, concentrata in modo particolare a raccontare il carattere pioneristico di Maiuri, che salvò molti resti archeologici e beni culturali dai disastri della Seconda Guerra Mondiale. A tal proposito pregnanti le parole del Direttore Antonio Vanacore: “Così come i monumenti possono essere distrutti dalle bombe in modo altrettanto grave possono incidere su questi la perdita della memoria o l’incuria, che rischiano, come sta accadendo per la Villa del Pezzolo di Vico Equense, di obliterare per sempre una storia a noi vicina”. La dichiarazione ha suscitato nella platea interesse, stimolando come da consueto la formazione di un piccolo “forum” dove ognuno ha potuto esprimere il proprio disagio per la situazione attuale, dimostrando una presa di coscienza che lascia ben sperare per il futuro del patrimonio culturale italiano.
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