domenica 10 marzo 2019

Penisola sorrentina plastic free, parte la sfida

Una Penisola sorrentina “plastic free”. E’ questo il sogno della Grande Onda, che con una missiva esorta di nuovo i Sindaci da Vico Equense a Massa Lubrense a virare concretamente contro l’uso delle plastiche usa e getta. Già lo scorso ottobre è stato chiesto ai sei Comuni della Costiera di limitare l'utilizzo di plastica monouso attraverso apposite ordinanze, ma finora l’appello è rimasto inascoltato. Laura Cuomo, leader di quell'osservatorio civico Grande Onda nato nel 2015 proprio con l'intento di sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sull'inquinamento marino, ci riprova. L’obiettivo è di rispettare le scelte e i suggerimenti del Ministero all’Ambiente, che ha deciso di concedere il suo patrocinio solo a eventi plastic free. L'invito ai Comuni è di applicare la stessa prescrizione. Dare patrocini solo a iniziative che non prevedano l’utilizzo di prodotti in plastica monouso. Sappiamo tutti quanto sia pericolosa la plastica non riciclata e abbiamo visto immagini drammatiche del fondo dei mari pieni di rifiuti, con pesci e cetacei morti dopo avere ingerito la plastica a chili. Una decisione del genere servirebbe quindi a sensibilizzare ulteriormente sul tema. Insieme alla sfida proposta, la Grande Onda impegnata in politiche ambientaliste chiede anche una riflessione sugli spettacoli di fuochi d’artificio, in particolare quelli esplosi direttamente sul mare.
 
“Sarebbe utile che, - spiega Laura Cuomo - mediante una postilla contrattuale, le ditte appaltatrici di tali spettacoli provvedessero a ripulire a proprie spese e nell’immediatezza, gli specchi d’acqua interessati dai residui rilasciati dagli spari.” L'iniziativa della Grande Onda, dunque, riaccende i riflettori sull'enorme quantità di plastica che sta invadendo il Mediterraneo. Ecco alcuni numeri dell’emergenza, recentemente diffusi dal Wwf Italia: 95 per cento è la quota di plastica contenuta nei rifiuti che soffoca habitat e specie; un milione e 250mila frammenti per chilometri quadrato è la concentrazione record di microplastiche nel Mediterraneo, quasi quattro volte superiore a quelle registrate nell’isola di plastica del Pacifico settentrionale; oltre il 90 per cento dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica è dovuto alla plastica; 134, infine, sono le specie vittime di ingestione da plastica nel Mediterraneo. L’Italia ha già fatto molto contro questa forma di inquinamento vietando l’utilizzo di shopper per la spesa dal primo gennaio 2011, quello di sacchetti ultraleggeri per alimenti dall’inizio del 2018, quello di bastoncini cotonati non biodegradabili dal primo gennaio di quest'anno e, infine, quello di microplastiche nei cosmetici a partire dal primo gennaio 2020.

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