Andrea Buonocore |
Possiamo approfondire questi ultimi argomenti? L’Istituto Santissima Trinità e Paradiso è un gioiello che vorremmo acquisire al patrimonio comunale. Il percorso, però, è lungo. Al momento, stiamo lavorando di concerto con il commissario straordinario dell’ente. Si è insediata una commissione composta dai suoi esperti, Aldo Starace, Giuseppina Cioffi e Gianni Russo e dai funzionari comunali degli uffici Patrimonio, Legale, Tecnico e Commercio. Dopo questa prima fase di studio, allargheremo il tavolo per il confronto con il ministero. Vie del Mare. Cosa si farà? Lo scorso anno l’iniziativa è stata un successo. Stiamo provando a ripeterla. Siamo un paese turistico e le persone lo stanno scoprendo e apprezzando per la favorevole posizione logistica, baricentrica rispetto ai luoghi di interesse artistico, storico e culturale della Città metropolitana di Napoli. Il trasporto deve essere potenziato. Perciò abbiamo incontrato l’Eav per il servizio di mini metro da Castellammare di Stabia a Sorrento e per prolungare fino alle 2 di notte le corse dei treni, finanziando questa offerta a cittadini e turisti con a tassa di soggiorno. Perfetto, ma resta il problema del collegamento delle frazioni. È vero. Non si tratta di un problema facile da risolvere. In realtà, è una difficoltà comune a cittadini e turisti. Ho in mente l’idea di un bus turistico che colleghi le frazioni e che possa agevolare anche lo spostamento dei cittadini, penalizzati dalla distanza dal centro. Restiamo ancora sul turismo. Lei ha incontrato gli albergatori e i rappresentati dell’extra alberghiero della Penisola. Perché non confrontarsi con le altre attività ricettive di Vico? Le attività extralberghiere di Vico sono trecento. È in programma un incontro la prossima settimana, sto aspettando la disponibilità dell’assessore Lucia Vanacore, poi proverò a convocare tutti, anche se l’assenza di rappresentanti rende la discussione più complessa. In ogni caso, sto applicando il mio stile a tutti i settori: confrontarmi con tutti. Da poco ho incontrato i commercianti ed è chiara la volontà comune di rilanciare il comparto. Da parte mia ritengo di aver fatto tutto quello che potevo. A Natale, per esempio, abbiamo illuminato la Città in modo meraviglioso, ogni frazione ha avuto il suo albero e il suo concerto, per i bambini c’è stato il villaggio di Babbo Natale. Io non posso risolvere tutti i problemi di Vico. Lo conosce il detto: “Tu cosa fai per l’America?”. Ecco, il fulcro è quello. Da molte riunioni esco svilito perché mi si pone solo un elenco di problemi, senza, poi, una sola proposta concreta. Io vorrei che ci fossero anche iniziative che nascessero dai diversi comparti. Cambiamo argomento. I cittadini lamentano sempre più la mancanza di sicurezza. Cosa sta facendo l’amministrazione per offrire garanzie ai cittadini? Noi ce la stiamo mettendo davvero tutto, ma capisce che è complicato controllare un territorio di trenta km quadrati. Abbiamo un comando di Polizia municipale efficientissimo, ma i soli vigili non bastano a presidiare il centro e le borgate. Serve che arrivino altre forze di polizia. Mi sono sentito abbandonato dalla Penisola e ho fatto più volte richiesta di uomini. Tutelare Vico Equense significa garantire sicurezza a tutta la Penisola. Ho fatto richiesta per intensificare i controlli e, ad oggi, sto riscontrando una presenza più massiva rispetto al passato. Vuole rilasciare qualche dichiarazione rispetto agli ultimi fatti di cronaca e sul dilagare della droga? Rispetto agli avvenimenti di cronaca, ci sono indagini in corso e ritengo che le dichiarazioni spettino a chi se ne sta occupando. Sulla droga, invece, riscontro una diffusione, addirittura capillare, su tutto il territorio. Penso che questo problema vada affrontato in modo sinergico, con le associazioni, le famiglie e le parrocchie. Bisogna dividere il peso e la responsabilità delle cose che accadono. Per questo, come amministrazione, stiamo cercando di dialogare con i parroci, non solo in occasione delle feste, che sono momenti e pretesti di aggregazione importanti, da vivere anche nello spirito di condivisione. In questo modo, insieme, si può fronteggiare il disagio giovanile, favorire l’interazione tra pari in ambienti sani, arginare le devianze. Ma bisogna remare tutti nella stessa direzione.
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