venerdì 13 agosto 2021

Vico Equense città golosa. “La cucina è un’arte e chi cucina, ama…”

Vico Equense - Sono tanti i motivi per venire a Vico Equense. Storia, arte, territorio e cucina. Fra un percorso e l'altro, infatti, ci si può concentrare sui sapori e gli ingredienti che lungo il territorio assumono connotazioni diverse e rendono la gamma dell'offerta ghiotta e infinita. Vico Equense nel corso degli anni è diventata la capitale gastronomica che conta il maggior numero di buone tavole. Adesso che anche Cannavacciuolo ha aperto, possiamo dire che qui è il posto dove si mangia meglio in Italia. “Quando ero ancora un giovanotto alle prime armi in cucina mio padre me lo diceva sempre: se lavorerai sodo, un giorno anche tu avrai il tuo ristorante qui, tra le colline di Vico Equense”, scrive lo chef Antonino Cannavacciuolo su Instagram annunciando l'apertura del suo nuovo ristorante a Ticciano, concludendo il suo post così: "È sempre bello ritornare a casa." Gennaro Esposito, chef stellato, patron della «Torre del Saracino» di Marina di Aequa, la sua biografia potrebbe racchiudersi in una frase che per lui è un mantra: "Nel mio mestiere dimenticare le proprie origini è un peccato mortale, un gesto di superbia che preclude anche la possibilità di scoperte future". Oggi che è un apprezzato chef due stelle Michelin e che il suo ristorante rappresenta un punto di riferimento per la cucina italiana, è imperativo ripartire da dove tutto è iniziato. Peppe Guida, già patron del ristorante stellato "Antica Osteria Nonna Rosa", quest'estate al comando della cucina del Resort Le Axidie, con la collaborazione del suo braccio destro, l'Executive Chef Mario Cinque, per deliziare anche i palati più esigenti. Per lui la cucina è: semplicità, sapore, prodotto. “Le mani nella terra e gli occhi verso il mare. ”Ha fatto di questo pensiero la sua filosofia in cucina. Fieramente autodidatta, coniuga l’altissima cucina con la semplicità delle ricette ispirate alla tradizione. Dal brodo di verdure agli spaghetti aglio e olio, oppure le stelline cotte nel pomodoro e condite semplicemente con sale olio e parmigiano, fino alla pasta e fagioli avanzata, che diventa “arruscatelli arruscatelli”. Le sue ricette sono tutte da raccontare, anche quelle fatte con gli avanzi della cena del giorno prima. Pasta, pane, melanzane e le sue dritte per fare un piatto sublime. Pochi ingredienti. Sapori unici, la sua terra e tanta passione. Questi sono alcuni tra i nomi più importanti che hanno deciso di mettere a Vico Equense le radici della loro cucina.

“Da queste parti – il commento della scrittrice Filomena Baratto - la cucina è tradizione familiare prima ancora che stellata o per converso, se è stellata c’è un buon terreno di cultura formato dalle famiglie che nel tempo hanno sfornato piatti su piatti di bontà. I nostri piatti vengono riprodotti anche fuori ma mangiare qui la parmigiana non ha nulla a che vedere con quella preparata altrove, risultate tutte approssimative. E che dire dei dolci, della mozzarella, della pasta ripiena, della carne, delle minestre. L’arte della cucina circola nelle vene e una volta le donne portavano come valore quello di saper cucinare. La cucina ha molto a che vedere con l’amore, cucinare vuole ritmi lenti, passione. Non è solo questione di materie prime sane, ma è tutta una cultura che comincia sin da piccoli. Dalle nostre parti - aggiunge - anche gli uomini sanno cucinare, non perché lo preveda un documento prematrimoniale, o come eredità di tradizioni, solo per il gusto di cucinare, per la voglia di mangiare bene. Il cibo è così radicato in noi che, pur cambiando le mode alimentari, non “abiureremo” mai ad una parmigiana, uno gnocco alla sorrentina, a ravioli e quant’altro ci offre il nostro menù. La cucina è un’arte e chi cucina, ama…”

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