domenica 1 agosto 2021

Vico Equense. Sulle tracce del Maestro Luigi Guida

Oggi alle ore 19.30, concerto a San Francesco

di Agorà

Vico Equense - E’ passato un anno esatto da quando, sulle pagine di Agorà, il contralto Candida Guida, nata e cresciuta a Vico Equense, aveva raccontato la sua idea, il suo grande progetto di far rivivere, attraverso la pubblicazione e l'incisione, l'operato artistico del Maestro Don Luigi Guida. Un progetto certo ambizioso che però, a distanza di 12 mesi, che in era pandemica possono essere molto lunghi e complicati, ha già portato dei frutti importanti. E’ lo stesso contralto che ci informa dello stato dei lavori: "Nel giro di un anno, i miei collaboratori e io abbiamo realizzato e stampato quattro volumi. Innanzitutto quel Mystica lll, che all'epoca della nostra prima chiacchierata era appena nato e che, come accennato all'epoca, contiene brani inediti. Poi la ristampa di Mystica I e II, raccolte già molto note perché stampate la prima volta quando il Maestro era in vita. Mystica I è stata integrata a seguito di un lavoro di letture comparare delle precedenti edizioni con due brani Al ciel e Dolorosa che troviamo stampate solo nell'edizione del 1922 e sparite nelle successive, oltre a Aurora in versione originale; in Mysitca II ci sono quel 'O Jesu me dulcissime' più volte inciso dal Maestro Luciano Pavarotti, e il 'Padre Nostro', composizione di rara bellezza. Infine, e questa è una novità assoluta, abbiamo stampato in volume singolo “L'Italia a Dante”, una cantata per coro a due voci soli e orchestra. Naturalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza l'aiuto della squadra di lavoro che sta condividendo con me questo percorso, Francesco Aliberti e Giovanni Lucibello si sono occupati della trascrizione e della revisione dei materiali. E ovviamente non posso non nominare il nostro mecenate, il dottor Giuseppe Guida, grazie al quale questi volumi sono venuti materialmente alla luce."

 

Sembra una fortunata coincidenza che nel momento in cui ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante, viene pubblicata una cantata a lui dedicata, composta da Guida. E’ effettivamente una coincidenza davvero fortunata. Negli anni passati mi era capitato spesso di imbattermi in manoscritti (conservati dalle nipoti del Maestro a Massaquano) che riportavano questa dicitura “A Dante”, ma non mi ero mai soffermata sulla loro natura. Nel momento in cui ho avuto accesso ai documenti conservati a Roma e sono stata in grado di ricostruire e comparare più elementi, ho ricostruito la sua storia: Guida compose la cantata in onore di Dante Alighieri in occasione dei 600 anni dalla morte del poeta fiorentino. Questo vuol dire che nell'anno del settecentenario di Dante, ricorre anche il centenario di questa composizione. Questa ricorrenza cosi 'tonda' non poteva essere lasciata inascoltata. Dopo un attento lavoro di ricostruzione, partendo da spartito e partitura, entrambi autografi, siamo riusciti a risalire all'opera integra, cosi come appare nella sua prima stampa. Non resta quindi che ascoltare finalmente questo inno a Dante! Proprio cosi, e avverrà molto presto, grazie all'interesse che l'Archeoclub di Massa Lubrense ha dimostrato per il progetto. Il prossimo 9 ottobre, proprio a Massa, ci sarà un concerto organizzato e diretto dal Maestro Isa Ercolano in cui verrà eseguito l'Inno a Dante, come celebrazione perfetta di quei due anniversari tondi di cui parlavamo prima, ma anche l'esecuzione di altre opere del Maestro, insieme ad una dissertazione, uno studio sui testi musicati dal Maestro. Sarà l'occasione dì presentare l'intero lavoro editoriale svolto fino a questo momento. La cornice è la celebrazione dantesca che Archeoclub sta portando avanti dall'inizio dell'anno, per tutto il settecentenario, con un appuntamento a settimana, tutte le settimane. E’ un progetto che mi riempie il cuore di felicità. Cosi come mi fa incredibilmente felice il riscontro che questo progetto ha avuto presso Alberta Maresca, Preside dell' Istituto Comprensivo "Caulino di Vico Equense. La Professoressa Maresca ha accolto immediatamente la mia proposta di inserire Luigi Guida nel programma di Educazione Musicale delle scuole medie, con la complicità dell'insegnante di musica, Patrizia Rocco. A entrambe va riconosciuta grande sensibilità e cura verso le menti che nutrono ogni giorno e verso i tesori che la nostra terra ha da valorizzare. Compatibilmente con gli impegni lavorativi, andrò personalmente a parlare di Guida ai ragazzi delle scuole. La mia idea è quella di raccontare Guida lì, in quelle aule che sono i luoghi più importanti da cui (ri)partire per costruire cittadini consapevoli e sensibili, e sono felice che proprio nella scuola io abbia trovato compagni di lavoro, anime affini, persone che stanno andando ad arricchire la meravigliosa squadra insieme alla quale porto avanti questo progetto, che diventa sempre più vasto e tentacolare. La loro professionalità e il loro sostegno valgono molto più di qualche porta chiusa, di vane promesse e parole al vento che pure abbiamo trovato, nel corso di questa impresa. Sembra dunque che la conclusione di questo progetto sia lontana, o quantomeno aperta a una fruizione rinnovata dell’opera di Luigi Guida. Nell’immediato futuro, oltre all’imperdibile appuntamento di ottobre a Massa Lubrense, cosa ci aspetta? Dal punto di vista del lavoro editoriale il dottor Guida, che non smetterò ma di rigraziare per il suo sostegno concreto, ci ha chiesto di lavorare sulla Trilogia Sabauda, una cantata dedicata a Maria Cristina di Savoia, santificata qualche anno fa. Il lavoro sulla Trilogia è in fase di correzione delle bozze, e devo dire che siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla crescita del Maestro, che qui troviamo nel pieno della sua maturità artistica, siamo a fine anni ‘30, abbiamo potuto apprezzare un’orchestrazione raffinatissima in cui cita anche il ben più famoso Inno di Mameli, facendo un madrigalismo con il testo veramente simpatico. Altri volumi che vorrei far uscire al più presto sono uno dedicato alla Giuditta, composizione che al momento è in piena fase di studio e ricostruzione, e un altro che dovrebbe contenere la musica da camera non sacra, che io ho già inciso e che dovrebbe essere disponibile il prossimo anno. Teniamo le dita incrociate. Insomma io, con il mio gruppo di lavoro vorrei davvero regalare a tutti la bellezza di questa musica, che per adesso posiamo apprezzare soltanto noi che la stiamo studiando, ricostruendo, suonando e cantando. A questo punto del lavoro è necessario non solo il sostegno spirituale, ma anche concreto, economico di chi ritiene questo progetto meritevole di essere portato avanti. Ci vuole concretezza e menti illuminate che non sono mai abbastanza per aiutare a cultura a sopravvivere e a diffondersi. Per quanto riguarda invece il futuro prossimo, il 1 Agosto, a Vico Equense, canterò alcune di queste liriche ritrovate di Guida, non più d tre, un assaggio e un piccolo esempio della bellezza che stiamo riscoprendo. L’occasione un concerto d musica da camera italiana, per il quale ringrazio pubblicamente l'Assessore Annalisa Donnarumma, che ha tanto insistito affinchè io mi esprimessi in tal senso. Nella stesura del programma sono partita da Durante, poi Rossini, Bellini, Donizetti, poi viro su Tosti, Respighi e infine Guida, che ormai a pieno diritto deve essere considerato pari a questi grandi e ben più noti autori. Il titolo del concerto è 'Canta il mar’, che è l'ultimo verso di una composizione da camera di Guida che canterò quella sera e che chiuderà il concerto. E’ anche una suggestione che evoca la vastità e la profondità blu che da sempre ispira cantori e poeti. Un invito alla bellezza, che spero non venga penalizzato dall’acustica della location all'aperto (la musica classica non nasce per essere eseguita all'aperto), dal momento che a Vico non abbiamo sale da concerto dedicate alla fruizione di questo tipo di musica e quindi facciamo di necessità virtù. Il desiderio è che questi versi, queste suggestioni, questa musica siano valorizzati e ascoltati. Io, da parte mia, mi faccio mezzo attraverso il quale queste composizioni possano essere conosciute e apprezzate, è la mia vocazione. Spero che il nostro lavoro su Guida abbia una risonanza che duri nel tempo, ben più a lungo del nostro passaggio sulla Terra, a guidarci proprio questa speranza insieme all’incrollabile certezza che l'arte salverà il mondo. A dicembre ricorrere anche il settantesimo anno dalla morte di Guida, sarebbe davvero bello poterlo festeggiare e celebrare nella sua Vico, magari con la presentazione di nuovo materiale edito.

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