Dopo la lunga parentesi che vide l’arrivo dei Ravaschieri di Satriano tra Sei e Settecento, Vico rivela, alla fine del secolo, il suo volto rivoluzionario con la vicinanza agli ideali repubblicani. “Non è un caso – continua la professoressa di storia dell’architettura dell'Università Luigi Vanvitelli Maria Gabriella Pezone - se diversi personaggi originari della penisola sorrentina ebbero una rapida ascesa sociale nel Decennio francese. Tra questi vi fu anche Nicola Amalfi proprietario del castello nel primo Ottocento. Nel secondo Ottocento, con la costruzione della nuova strada di collegamento con la Costiera sorrentina, la famiglia Giusso inaugurerà quella vocazione turistica che segnerà, anche in seguito, Vico Equense e la storia del castello.”
giovedì 21 ottobre 2021
Aiparc Vico Equense, appuntamenti con la cultura. “Storia e architettura del castello di Vico Equense”: presentato il testo di Maria Gabriella Pezone
Vico Equense – Questa sera, nella sala congressi del Castello Giusso, è stato presentato il libro “Storia e architettura del castello di Vico Equense” di Maria Gabriella Pezone. L’evento rientra negli appuntamenti con la cultura promossi dal centro territoriale di Vico Equense di Aiparc, l’associazione nazionale dei parchi culturali, presieduta da Giovanna Maria Maglio. "Un evento che abbiamo fortemente voluto per raccontare alla cittadinanza la storia di un luogo simbolo della nostra città - dice la Maglio -. Ogni volta che si trasmette una memoria, si consente alla storia comunitaria di restare viva e contribuire alla costruzione dell'identità collettiva". Dopo i saluti del Sindaco Giuseppe Aiello, a dialogare con l’autrice Giovanna Starace, direttrice della Ubik Vico Equense. “Il castello di Vico – ha detto la professoressa Pezone - è stato per me un tema davvero straordinario. Un’occasione imperdibile per mettere a frutto gli strumenti e la metodologia della storia dell’architettura. Come in una sorta di “macchina del tempo”, con il castello Giusso è possibile fare un viaggio nella storia, tra Medioevo e fine Ottocento. Aprendo e chiudendo una serie di porte che introducono nella vita e nelle vicende dei tanti personaggi che l’hanno abitato e vissuto.” Seguendo le tracce dell’architettura di questo manufatto si passa, infatti, dalla Vico angioina, messa a ferro e fuoco negli anni della guerra del Vespro, alla città del tardo Cinquecento e dell’inizio Seicento percorsa dai vivacissimi fermenti culturali innestati grazie anche al sodalizio tra il vescovo Paolo Regio e i suoi feudatari, Ferrante Carafa prima e Matteo di Capua poi.
Dopo la lunga parentesi che vide l’arrivo dei Ravaschieri di Satriano tra Sei e Settecento, Vico rivela, alla fine del secolo, il suo volto rivoluzionario con la vicinanza agli ideali repubblicani. “Non è un caso – continua la professoressa di storia dell’architettura dell'Università Luigi Vanvitelli Maria Gabriella Pezone - se diversi personaggi originari della penisola sorrentina ebbero una rapida ascesa sociale nel Decennio francese. Tra questi vi fu anche Nicola Amalfi proprietario del castello nel primo Ottocento. Nel secondo Ottocento, con la costruzione della nuova strada di collegamento con la Costiera sorrentina, la famiglia Giusso inaugurerà quella vocazione turistica che segnerà, anche in seguito, Vico Equense e la storia del castello.”
Dopo la lunga parentesi che vide l’arrivo dei Ravaschieri di Satriano tra Sei e Settecento, Vico rivela, alla fine del secolo, il suo volto rivoluzionario con la vicinanza agli ideali repubblicani. “Non è un caso – continua la professoressa di storia dell’architettura dell'Università Luigi Vanvitelli Maria Gabriella Pezone - se diversi personaggi originari della penisola sorrentina ebbero una rapida ascesa sociale nel Decennio francese. Tra questi vi fu anche Nicola Amalfi proprietario del castello nel primo Ottocento. Nel secondo Ottocento, con la costruzione della nuova strada di collegamento con la Costiera sorrentina, la famiglia Giusso inaugurerà quella vocazione turistica che segnerà, anche in seguito, Vico Equense e la storia del castello.”
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