Da mercoledì 53 corse in più ma la Napoli-Sorrento resta tagliata in due studenti, docenti e pendolari costretti a cambiare a Torre Annunziata
di Francesco Gravetti Il Mattino
È ancora tempo di sperimentazioni in Circumvesuviana, dopo quella avviata a inizio luglio che mirava a favorire i viaggi dei turisti diretti in Costiera sorrentina. Ma è anche tempo di ritorno alla normalità, con migliaia di studenti di tutta l'area metropolitana pronti a prendere nuovamente d'assalto i treni per raggiungere le scuole. E allora da mercoledì 13 settembre l'Eav aggiunge 58 corse in più, ma allo stesso tempo conferma l'orario estivo: la tratta per Sorrento, insomma, resta divisa in due, con alcuni treni che si dirigono direttamente in Costiera, saltando tutte le fermate tra Napoli e Torre Annunziata. Insomma, un mix tra la sperimentazione fatta a luglio e agosto e la necessità di venire incontro alle esigenze dei pendolari e in particolare dei ragazzi e delle ragazze diretti a scuola e all'università.
IL CONFRONTO
Non è, comunque, ancora un orario definitivo: il modello sarà oggetto di confronto con i sindacati, con i rappresentanti istituzionali del territorio, con i sindaci dei Comuni interessati (in tal senso è stata già inviata richiesta di convocazione in Prefettura) e con le associazioni dei cittadini, con l'obiettivo di definire il programma di esercizio finale a partire da ottobre. Nonostante le corse aggiuntive (si passa da 224 a 282 al giorno), l'orario non è al riparo da polemiche e lamentele e c'è attesa per il debutto di mercoledì, quando la Circum dovrà superare la prova dei viaggiatori. La prima questione riguarda il tempo di attesa tra una corsa e l'altra: tra Napoli e Torre Annunziata va da un minimo di 8 a un massimo di 28 minuti, ma sulle altre linee (Sarno, Baiano e Poggiomarino) ci sono intervalli anche di 72 minuti, soprattutto nella tarda mattinata e nelle prime ore del pomeriggio. Inoltre, la linea che passa per il Centro Direzionale, «perde» la fermata di Torre del Greco e torna ad avere come terminal la stazione di San Giorgio a Cremano, con fermate nella periferia Est della città. Qui, però, si registrano le proteste del Comitato Civico «Porchiano Bene Comune», che riunisce cittadini di Ponticelli. Gli abitanti della zona segnalano che la prima corsa alla stazione Madonnelle (frequentata da migliaia di pendolari) arriva soltanto intorno alle 7, tagliando fuori molti lavoratori diretti verso il centro di Napoli. Il Comitato, in un comunicato, lamenta che le periferie sono state abbandonate e poco servite dai mezzi pubblici. Un'altra criticità è legata alla linea «spezzata» per Sorrento: se la sperimentazione favoriva i turisti, ora che i pendolari tornano al lavoro non mancheranno i disagi per chi da zone come San Giorgio, Torre del Greco ed Ercolano dovrà andare proprio verso la Costiera. Insegnanti, studenti ed altri lavoratori diretti da quelle parti saranno, infatti, costretti a cambiare treno a Torre Annunziata, rivedendo orari e abitudini rispetto agli anni passati. Dal canto suo, l'Eav difende ancora la sperimentazione e, in un comunicato, spiega: «I dati risultano positivi: in particolare sulla linea NapoliTorre AnnunziataSorrento l'indice di puntualità passa dal 25% al 70% (vuol dire che 7 treni su dieci sono arrivati in orario, ovvero con ritardo inferiore a 5 minuti). Ciò ha comportato anche minori soppressioni per i ritardi accumulati». Nello stesso comunicato, Eav parla anche di «riduzione delle turbative» che, tuttavia, come è noto non dipendono soltanto dall'orario. Resta, infatti, l'interrogativo legato alle cattive condizioni dei treni e della rete ferroviaria. Ieri, a causa di un'avaria, un treno si è fermato alla stazione di San Giovanni a Teduccio ed è ripartito dopo 40 minuti e anche venerdì un guasto ha costretto il macchinista a fermare la vettura a Pioppaino. Segnali preoccupanti in vista del ritorno dei pendolari.
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