Vico Equense - “Da piccolo volevo fare l'allenatore. Ho coltivato questo sogno, prima a Moiano, poi a Sorrento, infine a Meta; ed oggi sono arrivato in posizione di staff nel settore giovanile della Salernitana". Mister Raffaele Iovine descrive il percorso che l'ha portato in una società professionistica, partendo da Moiano, borgata collinare di Vico Equense e seguendo una trafila formativa e lavorativa in penisola sorrentina e fuori. Come è arrivato a questo traguardo? Studio, certificazioni riconosciute dalla FIGC ed esperienza sul campo, è proprio il caso di dire. Ce ne parli nel dettaglio? Tutto parte dalla passione che, come dicevo, risale alle scuole medie: volevo fare l'allenatore. Da piccolo, può sembrare insolito per un ragazzino, prendevo appunti durante le partite. Questa passione mi ha guidato nella scelta degli studi: Scienze Motorie a Napoli per la triennale e poi specialistica a Roma, subito dopo Master all' Università Cattolica di Milano su "La preparazione atletica nel calcio". Poi, ho iniziato a fare esperienza nel settore delle scuole calcio, prima Moiano con Maurizio Cinque, poi "Academy" a Sorrento, ancora USD Meta con Marco e Peppe Manzi. Intanto, ho acquisito il corso Uefa D per allenare fino all'Eccellenza ed Uefa C per allenare nel settore giovanile fino agli under 18. Come sei arrivato a Salerno ed alla Salernitana? Durante il corso Uefa C ho conosciuto un osservatore del settore giovanile della Salernitana. A sei mesi dalla fine del corso mi ha chiamato, era il 30 agosto scorso e mi ha proposto un colloquio con Stefano Colantuono, già allenatore di serie A e responsabile del settore giovanile della salernitana. Il colloquio è andato bene ed è iniziata questa nuova avventura. Cosa fai di preciso? Sono vice allenatore dell'under 13 della Salernitana. La squadra disputa un campionato provinciale ed uno nazionale. A chi senti di dover dire grazie? Alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, dando la possibilità al mio sogno di avverarsi, a Mister Carlo De Gregorio dell'Us Meta che mi ha dato spazio e possibilità di crescere.
In penisola ci sono le condizioni per alimentare nei giovani il sogno che tu hai seguito? In termini di cultura dello sport sono stati fatti passi avanti notevoli negli ultimi anni. Tanto ancora c’è da fare, ma non siamo affatto messi male. Il trend è positivo. Ma un giovane talento calcistico ha la possibilità di mettersi in evidenza in penisola sorrentina ed emergere? Si, da Castellammare di Stabia in poi, c'è un altro palcoscenico, ma da noi si aprono spazi importanti, specie se si continua ad organizzare tornei con il coinvolgimento di settori giovanili di società importanti, come sta avvenendo da qualche anno a Sorrento e dintorni. Cosa deve fare un giovane in penisola che intende fare il tuo lavoro? Studiare, acquisire titoli, far esperienza e crederci. Non è un percorso canonico lavorare come allenatore o preparatore atletico nel mondo del calcio ma è una possibilità che, se coltivata con disciplina e preparazione, può concretizzarsi.
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