domenica 10 agosto 2008

Cacciari: «Se il premier risolve i problemi, perché firmare contro?»

Berlusconi a Napoli imbraccia la ramazza e insegna ai napoletani come si fa la differenziata. Sindaco Cacciari, il premier improvvisa o segue un suo lucido disegno? «Berlusconi sembra improvvisare, ma in realtà sa benissimo quello che fa. Sono i gesti demagogici di un qualunque demagogo». La battaglia dell'immondizia berlusconiana come la battaglia del grano mussoliniana? «Se vogliamo mescolare la farsa con la tragedia, diciamo pure di sì». Berlusconi sarà pure un demagogo, però sa anche giocare politicamente di fino. Ad esempio, quando del presidente della Regione Bassolino dice che «è perfetto nei suoi rapporti con me». «E che altro potrebbe fare, Bassolino? Non può certo permettersi il lusso di entrare in conflitto con Berlusconi in un momento come questo. Ognuno fa quello che ritiene sia giusto fare per la propria sopravvivenza». Ma Berlusconi? Lui non ha mica problemi di sopravvivenza, eppure sta obiettivamente dando una mano a Bassolino, che da mesi non incassava attestati di stima come quello attribuitogli giovedì scorso dal premier. «Berlusconi ha dimostrato ostinazione e tenacia straordinarie, ha imparato dai propri errori e infatti sta governando in maniera molto diversa in confronto al 2001. Del resto la situazione del Paese è così drammatica che i margini di scelta sono minimi; i binari sono stretti, sia lui che Tremonti li stanno percorrendo con ben altro spirito rispetto alle precedenti esperienze. La situazione del-l'Italia è così grave che al di là di qualche estemporanea "scopata" come quella dell'altro giorno a Napoli, non può permettersi grandi cose». E intanto il Pd si divide sulla raccolta di firme per la petizione «Salva l'Italia». «Il Pd, invece di pensare a improbabili spallate al governo Berlusconi, dovrebbe pensare a sé e cominciare a organizzarsi». E infatti lei ha rifiutato di firmare. Come del resto Bassolino. «Non so quel che ha detto Antonio, ognuno ha le sue grane. Del resto, se qualche altro ti sta — anche se apparentemente — risolvendo i problemi, come fai a firmargli contro? Però se continuiamo così, qui finisce che scoppia per aria tutto». In che senso, scusi? «Nel senso che qui io non riesco più a tener buoni i cittadini. Non so se da Napoli ve ne rendete ben conto, ma quando ci si accorge che da voi la rimozione dei rifiuti costa 15 volte in più che da noi, che il buco della Sanità campano è duecento volte più grande di quello del Veneto, vuol dire che stai giocando col fuoco. Certi livelli di assistenza non sono più sostenibili, e il Nord vuole tenersi i suoi soldi». La soluzione? «Prima della soluzione, espongo la situazione. Nel lombardo-veneto il centrosinistra non può più aprire bocca, ogni volta che parlo vengo zittito: "taci tu, che sei con Bassolino". Capisce a che punto siamo? O il Pd diventa un partito federale, o tra poco il Pd non avrà più diritto di parola. Dunque se ne esce solo con un Pd autenticamente federale. Io voglio sentirmi nel Pd lombardo-veneto come si sentono i socialisti in Catalogna. Costi medi per i rifiuti o per un appendicite uguali in tutta Italia garantiti a tutti, totale responsabilità delle regioni, autonomia impositiva, o è la fine». Ma con Bassolino ha parlato di questi temi? «Certo. Quindici anni fa, ed eravamo assolutamente d'accordo. Poi le cose sono andate come sono andate». Male, cioè. «La pratica ci ha portato molto lontano dalla teoria, a causa dei peccati mortali del centrosinistra, dell'Ulivo e dei suoi relitti post-comunisti. Altrimenti saremmo al governo — e in maniera molto stabile — da tempo. Avevamo un autentico disegno federalista, e l'abbiamo regalato agli avversari. O Veltroni capisce tutto questo e si sbriga a fare il Pd federalista, o la partita è chiusa. Per almeno una generazione». (Antonio Fiore da il Corriere del Mezzogiorno)

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