mercoledì 14 ottobre 2009

De Luca verso la Regione Campania

Vincenzo De Luca avvia la scalata alla Regione Campania. Da Repubblica Napoli la visione è apocalittica. «Stiamo per mollare, tutti. Stiamo abbandonando la dimensione civile. In questa regione siamo sull´orlo del baratro. Mezza Campania è in mano al crimine. Dobbiamo ricreare una speranza». Il tono da tribuno: «Fuori dagli ideologismi. Quale centrosinistra e centrodestra? Tutte palle. La vicenda politica è un mercato. Una volta accusavamo i partiti dei notabili, sono rimasti solo i notabili. Una palude di interessi». La soluzione è limpida: «Chi non è in grado di amministrare bene, vada al diavolo. Sia gettato in mare. Amico di partito o non amico. Nella buona amministrazione non esistono schieramenti o amici. Esistono due tipologie: i capaci o i somari». «Alle regionali? Di certo non farò lo spettatore né il turista svedese. Sarò un protagonista » riporta il Corriere del Mezzogiorno. «Io sono un irregolare — afferma —, mi sono sempre candidato da solo. L’ultima volta da orfanello. Quando qualche compagno di partito mi chiedeva di fare un’iniziativa comune ho sempre risposto: no grazie, non voglio perdere voti». Progressisti per la Campania. Si dice da tempo, la lista, anzi 5 liste, una per provincia, ce le ha pronte nel cassetto. Al di fuori degli schieramenti: «Ci vuole una grande rivolta morale e democratica ». Chiama a raccolta le associazioni, i movimenti. Per ora. I partiti, per ora, li tiene fuori. Ecco l’invito: «Dobbiamo dare coraggio a chi non ha deciso di arrendersi in questa regione. Resistere, creare una rete. Dal mio punto di vista dobbiamo creare la speranza in questi territori a un passo dalla resa. Stiamo per mollare. Mezza regione è stata riconquistata dai delinquenti e poi la vicenda politica. Un mercato. Una volta c’erano i partiti dei notabili, ora solo i notabili. L’esperienza e la società civile possono aiutarsi, ma la precondizione è fare una scelta culturale fuori dagli ideologismi». Chiaro. Il centrosinistra è «squinternato, dopo 16 anni di governo qual è il bilancio?». Il centrodestra «più che in guerra con la burocrazia è in guerra con la sintassi ». La conclusione è che «la logica delle clientele, delle consulenze e degli affari ha coinvolto tutti, altrimenti ci sarebbe stata qualche rottura. Anche se disprezzo chi ha mangiato nel piatto di questa regione e ora la critica. Non c’è stata nessuna opposizione se non la mia».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come mai non c'è nessun commento alle parole di De Luca da parte degli attivi "sostenitori della moralità" di sinistra, che vedono l'immoralità ed il malaffare solo nelle attività politiche di Berlusconi e/o Gennaro Cinque ?