lunedì 17 settembre 2012

Equana Creativity

Riceviamo e pubblichiamo da AlbertH

Vico Equense - Dopo aver rivoluzionato la crittografia e la fisiognomica del rinascimento con il lavoro del concittadino Gian Battista Della Porta, dopo aver reinventato la pizza e soprattutto il modo di venderla: a metri... che ha reso celebre in Italia e nel Mondo la nostra cucina, nuova somma manifestazione della Equana Creativity: la famigerata creatività degli uomini che abitano le nostre terre. Stavolta è toccato allo sport. Sabato sera per le strade del nostro paese si è tenuta la prima gara di sempre, di una nuova pratica sportiva frutto dell'inarrestabile inventiva di chi abita questo scorcio di Golfo di Napoli. Un mix di ciclismo e sport di sopravvivenza, ispirato alla quotidiana realtà delle nostre strade e probabilmente ad un videogioco di successo di qualche anno fa. Si tratta di una gara di biciclette, per altro non dissimile da tante altre, ma con un ingrediente in più che ne aumenta a dismisura la spettacolarità: il tracciato è percorso da veicoli a motore, da 2 a 4 ruote (passando anche per 3), che sfrecciano a tutta velocità. I ciclisti devono sì coprire il percorso nel minor tempo possibile, ma cercando (cosa ben più difficile) di riportare a case le ossa integre. La formula è ancora un po' acerba. Non è ancora stato deciso se i veicoli debbano circolare lungo l'intero circuito e per tutta la durata della gara o (come è accaduto sabato) apparire di tanto in tanto, quando e dove i concorrenti meno se lo aspettano. Ancora più importante, c'è da decidere se affidare la loro guida a piloti professionisti, ingaggiati apposta per mettere sotto i ciclisti o se lasciare confluire sul percorso di gara degli ignari automobilisti magari resi furenti da ore trascorse bloccati nel traffico della città.


Inutile dire che entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi. La decisione finale sarà presa solo dopo aver sperimentato tutte le possibili alternative nel corso delle prossime gare. Intervistati, gli organizzatori e le autorità si sono dette estremamente soddisfatte del successo di pubblico e di critiche che la manifestazione ha avuto. Ed ora aspettano il riconoscimento di sport olimpico, senza dimenticare chi ha abilità diverse dal normale. Gli ideatori della nuova disciplina hanno mostrato profonda considerazione per la condizione dei diversamente abili oltreché per la longevità (sportiva) dei praticanti ed hanno avviato, accanto alla procedura di ammissione ai giochi olimpici, anche quella per i giochi paraolimpici. “In questo modo gli atleti delle olimpiadi”, ha dichiarato il portavoce dell'organizzazione, “avranno assicurato almeno altri 4 anni di attività... grazie alla partecipazione alle paraolimpiadi successive”. A noi non resta altro che attendere la prossima epifania della Equana Creativity, sicuri che non tarderà ad arrivare e forti della convinzione che per coglierla non occorrerà fare altro che continuare a passeggiare per le strade della nostra amata città.

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