domenica 20 novembre 2016

Auto distrutta al paladino Wwf. Gli ambientalisti danno fastidio

Claudio d'Esposito
Secondo avvertimento al presidente Claudio d'Esposito. Un balordo fa a pezzi la Panda all'esterno della sede. Esclusa la pista dei vandali 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Penisola sorrentina - Gliel'hanno distrutta di nuovo a colpi di bastone. L'ennesimo avvertimento a cinque mesi dall'ultimo raid punitivo quando a Piano di Sorrento il paladino degli ambientalisti si ritrovò la macchina danneggiata e sommersa da sacchi di spazzatura. Stavolta hanno fatto di peggio, entrando in azione all'esterno della sede Wwf di Meta, in via Eduardo De Martino. Un segnale chiaro anche secondo gli inquirenti. Una minaccia tutt'altro che velata. Vetri laterali rotti, portiera ammaccata, lunotto in frantumi. La Fiat Panda di Claudio d'Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno e leader ambientalista della penisola sorrentina, è uno dei piccoli grandi simboli contro le speculazioni edilizie che attaccano una terra dove gli agrumeti vengono spazzati via dal cemento. A giugno, dopo la prima intimidazione, gli amici del Wwf si autotassarono e regalarono un'altra macchina al proprio condottiero: stesso modello, ma colore diverso. Lo stesso forse avverrà adesso con una colletta per riparare la vettura. Claudio d'Esposito ha denunciato tutto ai carabinieri della stazione di Piano di Sorrento.

La spedizione è stata messa a segno venerdì sera, pochi minuti prima di mezzanotte, nel cuore del centro storico di Meta. Il presidente Wwf era all'interno del suo ufficio lavorando al computer. Stava studiando incartamenti e fotografie per l'ennesima battaglia da condurre contro un altro scempio edilizio. Quando all'improvviso ha sentito dei rumori strani provenire dall'esterno della sede. «Ho pensato a qualche ragazzata, botti di Natale o qualcosa di simile...». Poi è uscito e ha intravisto un balordo armato di bastone che si scagliava sulla sua automobile. Claudio d'Esposito si è nascosto, temendo il peggio, salvo poi riconoscere il delinquente che si è dileguato nei vicoletti di Meta. Magari anche con qualche complice. Sul posto sono arrivati i carabinieri che coordinati dal capitano Marco La Rovere hanno avviato tutte le indagini del caso. Atto di vandalismo oppure un'azione studiata a tavolino contro il Wwf e in particolare contro d'Esposito? I dubbi durano poco. L'ipotesi di un disegno preciso in cui il mirino è puntato sul presidente ambientalista regge anche per i precedenti. Lo scorso giugno Claudio d'Esposito fu già vittima di un episodio simile. A Piano di Sorrento, sempre in centro, la sua Fiat Panda venne presa di mira da un paio di delinquenti che danneggiarono la macchina senza pietà. Parabrezza distrutto, portellone del vano motore manomesso, copertoni bucati e rifiuti sparsi sul cofano. In tanti hanno espresso solidarietà all'ambientalista. Claudio d'Esposito ha ricevuto decine di telefonate da chi gli ha garantito vicinanza e impegno per un rilancio dell'azione del Wwf in penisola sorrentina. Tant'è che a partire già da domani si riprenderà con il lavoro. Negli ultimi giorni d'Esposito ha presentato una dettagliata denuncia su alcuni lavori di allargamento di via Mirto a Vico Equense oltre ad aver collaborato al blitz del Corpo forestale dello Stato contro i bracconieri. «Non mi fermo qui» dice tra i denti. Perché dopo le campagne contro Boxlandia, l' Ecomostro di Alimuri, gli alberi secolari tagliati e il traffico illegale di cardellini c'è altro da fare.

Nessun commento: