venerdì 8 marzo 2024

Vico Equense. Elettromagnetismo, commissione tecnico-scientifica: il 19 marzo l’insediamento

Gennaro Cinque e Luigi Vanacore
Vico Equense - Il 19 marzo 2024, alle ore 15.30, prima riunione della commissione che controllerà il campo elettromagnetico su tutto il territorio comunale. Con una delibera approvata all’unanimità lo scorso aprile il consiglio comunale ha dato l’ok al monitoraggio costante dell’inquinamento elettromagnetico prima, durante e dopo i lavori che Terna sta portando avanti da mesi ad Arola. A fine ottobre l'Assise cittadina oltre a tre esperti, un geologo, Massimiliano Iannace, e due ingegneri, Antonio Savarese e Antonio Mansino, ci ha infilato dentro anche due consiglieri comunali: per la maggioranza Gennaro Cinque, e per la minoranza Luigi Vanacore facendola diventare una specie di ibrido tecnico-politico. E si sa che quando la si butta in politica non se ne esce più, e si perde di vista il fatto di partenza. Non è la prima volta che si affrontano le problematiche sull’elettromagnetismo che ha un fortissimo impatto sociale e agisce sulla salute. Una prima commissione fu fatta nel 2013 per le antenne della telefonia mobile e non mi pare produsse molto. Come sempre accade, piano piano l'argomento svanisce nel nulla… Il problema è sentito nel paese, se ne discute da anni e forse - forti di nuove conoscenze scientifiche e delle prime sentenze sull'elettromagnetismo - è la volta buona per capire lo stato di inquinamento della nostra città. I cittadini di Arola chiedono da anni la schermatura elettromagnetica della stazione elettrica dell'Enel. Una misura a protezione dall'elettrosmog che reputano ancora più urgente nell'imminenza di un notevole potenziamento del voltaggio a opera di Terna, da 60 a 150 chilovolt. Perchè la stazione e l'elettrodotto sono molto vicini alle case e già nel 2002 il Comune di Vico Equense con ordinanza aveva vietato ai residenti di sostare all'esterno delle case e sui balconi per più di quattro ore al giorno. L’elettromagnetismo fa parte del nostro quotidiano. Abbiamo indotto un processo di non ritorno. L’unico modo sarebbe di fermarci e mettere in discussione il tutto, cosa alquanto utopistica. Per questo un monitoraggio è opportuno.

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