La crisi economica spinge le famiglie ad “ingegnarsi” per fare quadrare i conti e superare le fatidiche terze e quarte settimane. A conferma di questa situazione arriva una notizia della Confederazione Italiana Agricoltori. “Nel 2007 - spiega una nota dell'associazione - la percentuale degli italiani che hanno comprato in campagna è cresciuta in maniera tangibile: +15% rispetto all'anno precedente”. Per frutta e verdura l'acquisto in campagna si rivela un vero "affare" per i consumatori visto che, secondo i produttori, il risparmio si aggirerebbe attorno al 35% (con punte anche del 40%) nei confronti dei tradizionali canali di vendita. Stesso discorso per vino e olio, i cui prezzi si riducono del 25-30%. Tagli del 15-20% si hanno per pane e carne. “Ovviamente la spesa in campagna - precisa però la Cia - rappresenta una percentuale ancora bassa rispetto al totale degli acquisti alimentari. Tale strada costituisce, però, un elemento importante per contrastare i prezzi e combattere i rincari abnormi e ingiustificati provocati dai molteplici passaggi di filiera e dalle spinte speculative”. E’ l’inizio, in ogni caso, di un percorso che tende ad “accorciare” la filiera dei consumi in un periodo che si prospetta non breve. Tutte le analisi economiche concordano su un punto: prima della seconda metà del 2009 non si intravedono trend in ripresa. E’ facile, quindi, pronosticare sempre maggiori consumatori per le strade di campagna a caccia di qualità e risparmio. (NewPress)
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