mercoledì 2 luglio 2008

Bassoliniani, parte il processo ai «traditori»

Unità: sì, va bene. Ma nell’area-Cozzolino ancora non tornano i conti e proprio non ci si ritrova con quel dato finale di 194 a 154 che ha consegnato la segreteria provinciale del Pd a Luigi Nicolais. Eppure a fare i calcoli c’erano due persone considerate se non infallibili, comunque di provata esperienza: Antonio Marciano e Antonio Liguori (ex fedelissimo di Massimo Paolucci). Dunque, loro proprio non si possono essere sbagliati. E allora dov’è stato l’errore di sovrastima del dato di Cozzolino, che ha finito per far sottovalutare e considerare ininfluente la manovra di Pasquale Sommese, Bruno Cesario, Antonio Amato e Leonardo Impegno? L’ex segretario provinciale ds domenica pomeriggio, a urne chiuse, veniva considerato a quota 186: un numero di consensi che, sui 352 votanti (con 2 schede bianche e 2 nulle), avrebbe dovuto vedere Cozzolino passare con ben 24 voti di scarto. La soluzione è semplice: qualcuno può avere passato dati sbagliati. Ed ecco sotto accusa due ”pacchetti” di delegati evidentemente sovrastimati rispetto al dato finale: quello del consigliere regionale Franco Casillo (foto), che nel passaggio dall’area-Piccolo aveva garantito per 25 voti e che probabilmente - anche per il lavoro tenace di Salvatore Piccolo e di Lello Topo - non ha avuto il seguito atteso; così pure quello di un altro consigliere regionale, Peppe Russo, che nel repentino passaggio della vecchia area «A sinistra per Veltroni» molto probabilmente ha finito per portare meno delle previsioni. Dal canto suo, Casillo si difende: «Soltanto in tre non sono venuti, ma per il resto il mio gruppo è stato compatto e ha votato per Cozzolino: ci metto la mano sul fuoco. In ogni caso il mio rapporto con Piccolo si era logorato. L’altra volta per sostenere Nicolais persi la presidenza della terza commissione consiliare e loro non fecero proprio nulla per salvarmi». Ora, stando agli accordi avvenuti nel gruppo la settimana scorsa, Casillo attende di tornare ad una presidenza: quella della commissione Istruzione e cultura, lasciata dalla neo-parlamentare Luisa Bossa. (cor.cas. il Mattino)

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