Grande mobilitazione napoletana su Facebook
Strumento di comunicazione o inutile accessorio di svago, nonostante il successo sempre crescente, i detrattori di Facebook, il nuovo social network che impazza in tutto il mondo, sono ancora numerosi. Non sarà sicuramente questo, però, il caso. Tra i tanti gruppi che quotidianamente spuntano nella rete, è di certo uno in particolare a catalizzare l'attenzione degli internauti più attenti. Conta già più di 1500 membri e il messaggio sociale che veicola è indubitabile: «Enzo Tortora: dedichiamogli una via o una piazza per non dimenticare» è il nome del gruppo che in poche settimane ha raggiunto una quota altissima di utenti. Sono passati vent’anni dalla scomparsa di Enzo Tortora, grande giornalista e conduttore televisivo, era il 18 maggio del 1988 quando un cancro se lo portò via. Tortora, genovese classe 1928, laurea in giornalismo, carattere spigoloso, è stato il padre di molta televisione di oggi, è stato colui che ha portato la gente comune dentro le trasmissioni, rendendola protagonista a 360 gradi. Ma lo ha fatto non con la tracimante morbosità che molta televisione del giorno d’oggi usa fare, ma bensì con il tocco elegante e mai volgare che gran parte di quei 28 milioni di telespettatori, che si sintonizzavano sulla seconda rete della Rai il venerdì sera, gli riconoscevano.
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