giovedì 6 novembre 2008
Torna Mastella
L’Udeur di Clemente Mastella, dopo aver saltato lo scorso aprile l’appuntamento con le Politiche, sarà in pista alle prossime Europee. L’ambizione del partito del Campanile, dopo la tempesta giudiziaria che lo ha colpito all’inizio dell’anno, è quella di mettere su un’aggregazione di centro capace di superare il 10 per cento. Altrimenti andrà da solo. La strategia è stata illustrata dallo stesso Mastella in un appuntamento convocato a Napoli in cui ha riunito le truppe e dove è stato annunciato che l’ex assessore alla Viabilità Luca Esposito sarà il nuovo commissario cittadino al posto di Nino Funaro che preferisce mantenere l’incarico di capogruppo al Comune. «Al di là di quale dovesse essere la legge elettorale penso - spiega Mastella - sia buona cosa creare processi politici non legati alla necessità. Anche se la legge dovesse rimanere questa sarebbe buona cosa proporsi assieme e creare quest’area di centro ma senza il nodo alla gola di chi può essere condizionato dagli avvenimenti: cioè non faccio il prigioniero politico, ho già fatto il deputato europeo e non è un’idea in cima ai miei pensieri». Mastella pensa ad un’ipotesi di lavoro comune «con l’Udc ma anche con altri», perché «il centro - spiega - fino a quando non supera l’asticella ideale del 10 per cento andrà sempre a rimorchio di una parte o dell’altra e non potrà essere un’esperienza politica significativa». Per quanto riguarda l’alleanza in Campania tra l’Udeur e il centrosinistra Mastella non risparmia frecciatine al Pd. «Il problema - dice - è che siamo più noi ad avere rapporti con gli altri che gli altri con noi. Fino a quando loro ritengono che siamo inesistenti ne prendiamo atto. Quando scopriranno, come a Benevento, che esistiamo e siamo anche determinanti allora cambieranno le cose. Noi non chiediamo nulla per ora». Poi una bacchettata alla Iervolino. «Napoli non è governata», dice. E infine, sul trasferimento del pm Luigi De Magistris da Catanzaro a Napoli dice: «Mi indagò per un reato inventato di sana pianta. Spero che non faccia qui quello che ha fatto là». (p.mai. il Mattino)
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