Il presidente della Provincia del Pdl, Luigi Cesaro, non ha alcuna intenzione di fare già dietrofront. Per lui la vicepresidenza all’Udc è risultato acquisito: uno dei principali patti da rispettare, così come l’intenzione di confermare per quell’incarico il rettore della Parthenope Gennaro Ferrara, il quale rinunciò alla candidatura contro di lui in forza dell’intesa siglata con il Pdl. Ma nell’Udc i venti di guerra, alla luce dei risultati elettorali delle europee, sono destinati a continuare, magari a minacciare anche gli attuali assetti di vertice partitico. La prima mossa — si racconta nell’Unione di centro — è stata quella del neo-eletto europarlamentare Ciriaco De Mita, il quale avrebbe già chiesto che la vicepresidenza della Provincia vada al suo fedelissimo Nello Palumbo, penalista di Giugliano e già sottosegretario agli esteri. Persino i quattro consiglieri provinciali eletti nell’Udc farebbero capo all’ex segretario nazionale della Dc e, in caso di mancato accoglimento della richiesta di nominare assessore e vicepresidente Palumbo, la minaccia della dissociazione politica si materializzerebbe immediatamente sul tavolo del presidente Cesaro. Il segretario provinciale di Napoli dell’Udc, Nunzio Testa, ironizza con diplomazia: «Credo sia superfluo ricordare che a condurre le trattative è il segretario del partito provinciale, legittimamente eletto, e non il commissario regionale dell’Unione di centro. Del resto, non mi sognerei mai, per stile e senso di responsabilità politica, di intervenire nelle trattative per la giunta provinciale di Avellino. Per quanto mi riguarda, poi, ascolterò i consiglieri provinciali napoletani e con essi concorderò una strategia da sostenere in fase di confronto con il presidente Cesaro». Infine, ieri, nel corso di un dibattito, la ministra Mara Carfagna ha ribadito la necessità che l’Udc scelga con chi stare: «Per Casini», ha detto, «è il momento delle scelte, quella dell’Udc è una posizione comoda. Faccia come in Campania, dove ha deciso prima del voto con chi allearsi e non dopo». (Angelo Agrippa da il Corriere del Mezzogiorno)
Oddati: la Regione? No grazie, Napoli per me conta di più
Nessun commento:
Posta un commento