domenica 6 febbraio 2011

Agrumeto distrutto, il Wwf: s’indaghi sul cantiere

Sorrento - Macchinari fermi e operai assenti. Si mostrava così ieri mattina il cantiere di via Rota dove fino all’altro giorno si è lavorato in maniera frenetica per la costruzione di un parcheggio interrato. Attività bloccata da un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Il gip del tribunale di Torre Annunziata, infatti, ha imposto lo stop ai lavori con un’ordinanza eseguita l’altro giorno dagli agenti del commissariato di polizia di Sorrento, coordinati dal vice questore Antonio Galante, che hanno apposto i sigilli all’area. Un sequestro preventivo per dare tempo agli inquirenti di verificare se le concessioni amministrative rilasciate alla Edil Green srl, la società che sta effettuando l’intervento, siano legittimi. In pratica dalla procura hanno inteso fare luce sulla vicenda prima che i lavori per la costruzione dei 252 box auto previsti dal progetto elaborato dall’ingegnere Graziano Maresca arrivino a conclusione. Nel frattempo, però, l’agrumeto che sorgeva nei tremila e duecento metri quadri del fondo di via Rota è sparito, lasciando posto a uno spazio brullo e desolato. «Purtroppo - sottolinea il presidente del Wwf penisola sorrentina, Claudio d’Esposito - i lavori in corso da oltre due mesi hanno già comportato la distruzione dell’intero fondo e di tutti gli alberi presenti: aranci, noci, ciliegi e ulivi anche plurisecolari e di enorme valore botanico, agricolo e paesistico, ma riteniamo che non è mai troppo tardi per ristabilire le regole: bloccare ora definitivamente le opere in corso, chiarendo soprattutto la loro illegittimità urbanistica, di sicuro potrà servire a evitare ulteriori scempi futuri». Proprio sulle modalità di rilascio delle autorizzazioni – accordate dai commissari ad acta nominati dal presidente della Provincia, Luigi Cesaro - si concentrano le perplessità degli ambientalisti. «Restiamo del parere – precisano dal Wwf in una nota - che siamo di fronte a un parcheggio privo di idoneo titolo abilitante, in altre parole siamo di fronte a un’opera abusiva anche se autorizzata». Sulla questione interviene anche il coordinatore locale dell’Idv, Giovanni Antonetti, uno dei primi a lanciare l’allarme sulla legittimità dell’opera: «Ho appreso dell’iniziativa della Procura e finalmente si potrà fare ampia luce su questa operazione che, a nostro avviso, presenta molti aspetti da chiarire». Ed è proprio per fare luce sulla vicenda che la procura ha imposto l’alt ai lavori. (Massimiliano D’Esposito il Mattino)

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