Sorrento - Chiazze inquietanti di colore marrone nello specchio d’acqua antistante il borgo dei pescatori di Marina Grande dove è bastato un solo giorno di pioggia per osservare il ripetersi di un fenomeno costante e periodico e che lo scorso anno si verificò sistematicamente tra gennaio, febbraio e marzo. Nonostante il tempo trascorso dal sole per ritornare allo zenit, dopo esattamente un anno nulla è stato fatto, al punto che ad accorrere sul posto non sono state le forze dell’ordine, alle quali i cittadini sembrano non avere più intenzione di rivolgersi, ma i volontari della sezione wwf penisola sorrentina, classificata negli ultimi anni come una delle più fervide d’Italia. Ad allertare gli ambientalisti sono stati addirittura alcuni turisti rimasti impressionati dall’improvviso colorarsi di marrone delle acque del golfo di Sorrento mentre erano affacciati da un belvedere per osservare il suggestivo scenario della costiera. E’ toccato a Claudio d’Esposito, presidente della sezione costiera del wwf, allertare le capitanerie di porto di Sorrento e Castellammare di Stabia che hanno inviato sul posto una motovedetta di servizio. Tutto documentato ma le cause rimangono ancora una volta, ad un anno di distanza, ignote. Attivate le procedure di rito ognuno è tornato al suo posto, il mare invece è rimasto marrone a causa di un fenomeno che dopo pochi minuti ha colpito anche lo specchio d’acqua antistante i litorali di Sant’Agnello e Meta di Sorrento. Come lo scorso anno l’azzurro mare della costiera ha improvvisamente cambiato colore sempre negli stessi punti, nei pressi di condotte fognarie e di livelli di troppo pieno. Interrogate alcune persone del posto hanno risposto in maniera disarmante e senza alcuna meraviglia: “E’ normale, ha detto qualcuno, quando piove da qui sotto esce la gogna, non lo sapevate? Arriva dal vallone, dal lato di sopra”. Una affermazione scoraggiante che spiegherebbe anche il fenomeno di avvistamento di topi e ratti che in seguito alle piogge vengono trascinati sulla spiaggia ed in mare attraverso il rivolo di Sant’Antonio, una autentica cloaca a cielo aperto a giurisdizione demaniale dove nessuno, nemmeno le autorità sanitarie, interviene da anni. Le inquietanti presenze di sorci, a volte anche di eccezionali dimensioni, sono da tempo segnalate da cittadini e da abitanti degli edifici eretti lungo via del Mare, la strada che per l’appunto conduce a Marina Grande e dove è presente l’impianto di depurazione che non funziona ed all’interno del quale in passato sono state trovate anche tracce di sversamenti di oli provenienti da opifici. Tra rifiuti organici, topi, misteriose chiazze marroni si attende l’arrivo della prossima estate, periodo nel quale le acque di Marine Grande rischiano di pullulare di bandiere rosse. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
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