di IN Movimento per Vico
Vico Equense - La vicenda della sparatoria di ferragosto alla spiaggia di Vico ha svelato un ulteriore scenario dell'approssimazione, della superficialità e della illegalità del modo di amministrare del Sindaco Gennaro Cinque. Aldilà di ogni considerazione sull'episodio delinquenziale, sul quale si sono già pronunciati in tanti, rivendicando primogeniture vane, dalla documentazione acquisita al Comune è emerso il seguente sconfortante quadro di inettitudine, di sperpero del denaro pubblico, di piccoli e grandi abusi, di illegittimità macroscopiche di cui saranno informate la Magistratura contabile e quella penale. Ed infatti:
- nel 2009, grazie a finanziamenti comunitari (POR 2006), venivano realizzati una passerella a ridosso della preesistente scogliera ed un pontile.
- finalità del progetto era di destinare il pontile all'ancoraggio delle barche dei pescatori e destinare mq. 1000 della spiaggia delle Postali alla libera balneazione.
- costo dei lavori : appena, si fa per dire, € 261 mila.
- sennonché il pontile, forse perché costruito male, forse perché danneggiato dalle mareggiate, o da qualcuno, secondo qualche maldicenza, veniva gravemente danneggiato e riparato da un privato.
- ricostruito il pontile, i pescatori delle Postali rifiutano la concessione perché ritenuto non sicuro e per gli eccessivi costi per la manutenzione e per lo smontaggio e rimessaggio nel periodo invernale.
- si fa avanti la Co.CA, piccola società cooperativa, che ottiene dal Sindaco la concessione del pontile con decreto n. 25 del 31 marzo 2011, in piena campagna elettorale, senza gara pubblica, ovviamente.
- la concessione scadrà il 30 settembre del 2015.
- il canone per la concessione è di 2000 miseri euro all’anno.
L'affidamento è illegittimo ed illegale sotto vari aspetti:
1) perché dato senza aver espletato alcuna gara pubblica
2) perché non rispetta le distanze di legge dalla spiaggia. Infatti, nel 2010 l' Ufficio Demanio del Comune e la stessa Capitaneria avevano negato la concessione delle specchio acqueo per l'ancoraggio delle barche antistante la foce del Rivo d'Arco ad una cittadina di Vico proprio per il mancato rispetto della distanza dal lido. Delle due l'una: o il Sindaco revoca la concessione o vieta la balneazione.
3) perché è in contrasto con le previsioni progettuali e con le finalità per le quali la Comunità Europea ha concesso il finanziamento. Infatti, il pontile era stato costruito per liberare la spiaggia dalle barche dei pescatori invece, alla fine, le barche occupano ancora l’arenile, i corpi morti sono ancora nello specchio d’acqua, ma in cambio sono ormeggiate davanti alla spiaggia destinata alla balneazione nuove barche di diportisti, fra cui la persona oggetto dell’agguato di camorra. E’ questa un'ennesima storia esemplificativa della cattiva amministrazione Cinque: si costruiscono le opere perché bisogna dimostrare di fare qualcosa a tutti i costi, senza tenere conto delle Leggi e soprattutto senza fare seri piani di gestione. La stessa cosa è stata fatta per l’ascensore per il mare alla Villetta e per la strada di servizio che ha devastato il Rivo d'Arco. Nessun piano gestionale, con il rischio di distruggere la villetta, di sprecare denaro pubblico e di trovarsi alla fine con un’opera inutilizzabile. Ma questa vicenda impone una riflessione anche su altri aspetti inquietanti dell’amministrazione pubblica in questa Città: la continua pratica degli affidamenti di pezzi del demanio “ad personam” ha creato un caos sui nostri litorali indegni di una Città a vocazione turistica; alcune delle piazze principali di Vico (quella della nuova Casa Comunale e quella antistante la Chiesa) hanno avuto tra le imprese esecutrici una azienda colpita da interdittiva antimafia; il titolare dell’impresa esecutrice dei lavori del parcheggio di Massaquano, fermi da lungo tempo, risulta coinvolto in una indagine della procura di Salerno su tangenti e lavori pubblici. Anche la fuoriuscita dalla Società pubblico-privata “Terre delle sirene” e l’affidamento della raccolta rifiuti ad una azienda privata per oltre 26 milioni di euro non sembrano scelte improntata alla trasparenza ed al rigore. Ma il nostro Sindaco ignora i concetti fondamentali sanciti dalla Costituzione per amministrare la cosa pubblica ( vi consigliamo di ascoltare su Youtube la sua performance su “Maronna che rè sta trasparenza”). Per lui è sufficiente fare il pompiere, e sentirsi adulato dal prete sugli altari, farsi fotografare con la scopa in mano, o fare l'eroe delle nevi ed il provetto costruttore. Smetta quei panni ed indossi quelli del Sindaco. O meglio conservi i primi e lasci i secondi. Perché ci sarà pure un Giudice a Berlino.
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