lunedì 27 agosto 2012
Crisi idrica, ordinanze sindacali contro gli sprechi
Pimonte/Casola - Crisi idrica, continueranno ad essere in vigore le ordinanze sindacali contro gli sprechi dell’acqua emesse dagli enti comunali di Pimonte, Casola e S. Antonio Abate. Infatti, come disposto dai primi cittadini, è stato ordinato fino al prossimo 31 agosto di fare divieto di utilizzare l’acqua proveniente dal pubblico acquedotto per scopi diversi da quelli igienico-sanitari e domestici, quali l’irrigazione e l’annaffiamento di orti e campi, il lavaggio di terrazzi, piazzali, viali e strade, il lavaggio di veicoli e altre apparecchiature non domestiche, il riempimento di cisterne e piscine private. Tale decisione è stata intraprese dai sindaci Michele Palummo di Pimonte, Domenico Peccerillo di Casola e Antonio Varone di S. Antonio Abate, dopo aver constatato le continue e particolari condizioni metereologiche di questa stagione estiva, caratterizzata dall'arrivo di anticicloni provenienti dal Nord Africa con temperature ben al di sopra della media. Tale situazione dovrebbe registrarsi fino agli inizi di settembre, perché, con l’abbassamento delle temperature, dovrebbero diminuir anche i consumi quotidiani d’acqua nelle abitazioni civiche e negli esercizi commerciali. Fino ad oggi il gestore idrico Gori S.p.A. ha segnalato la grave ed eccezionale carenza idrica determinata dalla notevole diminuzione di portata dalle principali fonti di approvvigionamento della provincia, pertanto, i Comuni coincolti nell’emergenza idrica hanno ritenuto di dover provvedere a regolamentare il consumo di acqua potabile emanando un provvedimento contingibile ed urgente, ex art. 50 del D.Lgs. n. 267/200, atto ad evitare inconvenienti derivanti da eccessivi consumi e da eventuali abusi. A tal proposito i sindaci raccomandano di fare un uso razionale e corretto dell’acqua potabile, evitando inutili sprechi e favorendo il superamento dell’emergenza idrica sul territorio, per la quale la Polizia Municipale sarà incaricata della vigilanza sull’esecuzione della presente ordinanza, prevedendo in casi di violazioni, anche delle sanzioni, ferme restando le disposizioni previste da norme speciali vigenti in materia: chiunque viola le disposizioni della presente ordinanza sarà soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria, di cui all’art. 7-bis del D.Lgs. 267/00, da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro. (Fonte: Vincenzo Vertolomo)
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