sabato 11 agosto 2012

Telefonia mobile, intervista a Claudia Scaramellino pubblicata sul settimanale Agorà

Vico Equense - Consigliera Scaramellino, in questi giorni, nella frazione di Massaquano c’è grande mobilitazione sulla questione dell’installazione dell’antenna per la telefonia mobile vicino al campo sportivo. Qual è la sua posizione personale e quella del suo Movimento? Noi esprimiamo piena e totale solidarietà alla lotta dei Cittadini di Massaquano, che si sono mobilitati, così come abbiamo fatto con i Cittadini del Comitato Art. 32. Ma allora voi siete contrari al rafforzamento della rete di telefonia mobile? Niente affatto! Noi siamo a favore del miglioramento delle telecomunicazioni nelle zone collinari usare il cellulare è una necessità. Il problema è un altro. Quale? Le scelte operate da questa Amministrazione e da questo Sindaco hanno avuto un solo obiettivo. Quello di fare cassa. L’obiettivo è stato fin dall’inizio quello di installare le antenne su edifici di proprietà comunale, come appunto il Campo di Massaquano e il palazzo del Comune, per incassare il fitto dalle società di telefonia. Cosa c’è di male in questo? C’è di male che non si sono prese in considerazione altre scelte di siti alternativi rispettose del principio di precauzione né di aver dato ascolto alle proteste, che si erano già levate. Le antenne sul palazzo comunale, ad esempio, sono a pochi metri di distanza dalle abitazioni e si trovano in un’area densamente abitata. Quella sul campo di Massaquano invece si trova presso una struttura sportiva, frequentata da centinaia di atleti, moltissimi dei quali sono bambini o giovanissimi. Ed, inoltre, questa installazione è in contrasto con il regolamento sull’inquinamento elettromagnetico che il Comune di Vico si è dato quando governava il Centro Sinistra. In quel regolamento si dice che non si possono installare antenne nei pressi di ospedali, di scuole e di impianti sportivi, appunto.


Quale sarebbe stata la soluzione ideale? Sicuramente quella di installare un numero maggiore di microantenne sparse sul territorio. Avremmo avuto tre vantaggi: 1) una riduzione dell’inquinamento elettromagnetico; 2) un minore impatto ambientale (senza mettere su pali giganteschi e senza devastare il torrino dell’orologio del Municipio); 3) una migliore copertura del territorio. Si sa infatti che più basso è il segnale e più lontana è l’antenna, e maggiore è la potenza( nociva) emessa dal nostro telefono vicino all’orecchio. Perché questa soluzione, che sembra l’uovo di Colombo, non è stata perseguita? Semplicemente perché il Sindaco ha pensato solo a fare cassa. Ha fatto un accordo per incassare 22.000 euro annue dai gestori, una cifra tra l’altro molto più bassa di quella che le aziende di telefonia in genere pagano ai privati per installazioni simili. E per perseguire questo obiettivo non ha tenuto conto delle petizioni firmate dai cittadini e dai dipendenti comunali. Nei mesi scorsi voi avete fatto una battaglia intensa su questo tema. Cosa avete ottenuto? Per nostra iniziativa a dicembre scorso tutta l’opposizione convocò un Consiglio Comunale aperto, nel corso del quale, oltre ai consiglieri comunali, intervenne la prof.ssa Angela Barba, Presidente del Comitato art. 32, che illustrò con grande garbo e cultura la posizione dei cittadini, contrari all’installazione delle antenne sulla Casa Comunale. Si aprì un dibattito che si concluse con un accordo, votato all’unanimità, con cui l’Amministrazione Comunale si impegnava a costituire un Comitato di esperti di livello universitario che avrebbe avuto il compito di elaborare un piano della telefonia mobile che indicasse la soluzione migliore, quella che conciliasse al meglio da un lato l’esigenza di comunicare e dall’altro quello di ridurre al minimo il rischio per la salute e l’impatto ambientale. Tutto risolto allora? Niente affatto! Sembrava che le cose andassero per il meglio. Ma quell’accordo aveva un termine. L’Amministrazione doveva proporre immediatamente la Commissione tecnica e questa doveva consegnare i propri risultati in quattro mesi. Di mesi ne sono passati ben otto, ma il Sindaco e l’Amministrazione non hanno fatto nulla. Sono rimasti assolutamente ed incomprensibilmente inerti. Insomma non hanno fatto nulla. Ma voi li avete sollecitati? Sono stati sollecitati più volte. Lo abbiamo fatto in tutte le occasioni, in cui ci siamo incontrati al Comune, come nelle riunioni di Capigruppo. Lo abbiamo fatto anche in Consiglio Comunale con interventi scritti ed orali. Non solo. Lo stesso Comitato Art.32 ed il Partito Democratico di Vico più volte hanno chiesto conto all’Amministrazione di questi ritardi e individuato dei nominativi di tecnici per la commissione tecnica. Da parte del Sindaco e dell’Amministrazione ci siamo sentiti dire “Provvederemo”, ma a tutt’oggi non è stato fatto nulla, mentre l’installazione sul campo di Massaquano è continuata, senza tener conto del pronunciamento unanime del Consiglio Comunale del 15 dicembre. Come crede che finirà questa storia. Io spero che la mobilitazione dei Cittadini di Massaquano (che tra parentesi è tra le frazioni che ha dato maggiori consensi a questo Sindaco) possa servire per indurre il Sindaco a ripensare il proprio atteggiamento e a decidersi di convocare in tempi brevi la Commissione tecnica, a sospendere tutti gli atti in attesa delle risultanze della Commissione e a rivedere il piano di installazioni delle antenne, che tenga conto delle preoccupazioni dei Cittadini. Per questo motivo siamo vicini ai cittadini di Massaquano che si sono mobilitati e assicuriamo, sin da ora, tutto il nostro sostegno.

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