domenica 21 luglio 2013

Ex assessore condannato «Via dal cda della scuola»

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense – In fondo c’era da aspettarselo. Neppure il tempo di «apprendere» la notizia della condanna in primo grado per abuso d’ufficio - con una pena di un anno e 2 mesi - che scatta la rivolta dell’opposizione che ieri mattina, di buon’ora, ha diffuso subito un comunicato stampa in cui chiede apertamente «la testa» di Matteo De Simone. L’ex assessore della giunta municipale guidata dal sindaco Gennaro Cinque fa parte del consiglio d’amministrazione del complesso monumentale della Trinità. «La sua condanna fa scattare l’incompatibilità, deve andare via e lasciare l’incarico» è il diktat dei consiglieri comunali di minoranza che hanno anche deciso di scrivere una lettera aperta al ministero dell’istruzione. De Simone è stato giudicato colpevole del reato di abuso d’ufficio al termine del processo che l’ha visto imputato assieme al padre Ciro e altre 4 persone per la nota questione del frantoio di famiglia. Struttura su cui la Procura della Repubblica di Torre Annunziata aveva parlato anche di abusi edilizi: tesi che il Tribunale non ha «condiviso», facendo cadere l’ipotesi di lavori irregolari. La minoranza va all’attacco e richiama anche un precedente, ovvero quello della seduta del consiglio comunale dell’8 aprile scorso in cui il gruppo d’opposizione dichiarò che, in seguito alle sue dimissioni dalla carica di presidente del consiglio comunale e di consigliere, Matteo De Simone non poteva più far parte del cda dell’istituto santissima Trinità e Paradiso. La nomina dell’ex assessore, come quella del consigliere di opposizione Claudia Scaramellino, era stata proposta dal Comune di Vico Equense proprio in virtù della carica istituzionale rivestita, «come segno di una volontà della comunità locale, espressa in diverse delibera di consiglio, di riappropriarsi del complesso monumentale» precisano dall’opposizione. «Oggi, a seguito della sentenza penale di condanna in primo grado ad un anno e due mesi di reclusione per il reato di abuso d’ufficio nella vicenda relativa ai frantoio del padre, la presenza di Matteo De Simone nel cda è intollerabile. Di tale situazione non può non prendere il ministro dell’istruzione con conseguente immediata revoca della nomina di De Simone ». La questione potrebbe tornare anche in consiglio comunale.

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