Antonio Elefante, direttore dei lavori: «Giustizia è stata fatta, riconosciuta la bontà del nostro lavoro»
Fonte: Vincenzo Maresca da Il Giornale di Napoli
Sorrento - Dietrofront della
Procura della Repubblica di
Torre Annunziata che dopo
avere chiesto la condanna per
sette degli otto imputati coinvolti
nello scandalo del cemento scadente utilizzato nella realizzazione del megaparcheggio di via
Correale (nelle foto) intitolato al
comandante Achille Lauro si è
espressa invece ieri mattina assolvendo tutti perché il fatto non
sussiste. La prima sezione penale
del tribunale oplontino si era
pronunciata anticipatamente
solo a favore di Carmine Nacchia con il pubblico ministero
che ne aveva invocato l’assoluzione, chiedendo al contrario
condanne esemplari per il direttore dei lavori ingegnere Antonio
Elefante, 3 anni e 6 mesi, Guido
Imperato, ingegnere capo del
Comune di Sorrento e responsabile del procedimento, 3 anni e 4
mesi, Alberto Dal Lago e Vincenzo Molino, per loro 2 anni e
due mesi cadauno, Ciro Vanacore e Raffaele Gargiulo, 2 anni
ognuno, Antonio Brancaccio, un
anno e 6 mesi.
Per tutti l’accusa era di violazione delle norme di sicurezza
antisismiche in materia di costruzioni, eccezione fatta per
Ciro Vanacore e Raffaele Gargiulo accusati di truffa aggravata.
Il fatto: il crollo di un muro di
confine tra l’area in costruzione
del megaparcheggio ed il confinante complesso residenziale di
Parco Lauro, avvenuto il 7 ottobre 2007 che determinò l’intervento dei carabinieri che su
ordine della magistratura posero
i sigilli alla megaopera ancora in
costruzione con gli inquirenti
che iniziarono una serie di indagini e di rilievi scientifici sui materiali utilizzati nella costruzione
dell’opera pubblica.
Da allora la palla è rimbalzata tra
i super periti nominati dalle difese, tra loro tecnici e professionisti universitari che hanno assunto negli anni il compito di
consulenti per scagionare gli otto
imputati a processo. Ed i giudizi
dei tecnici davanti alla prima sezione penale del tribunale di
Torre Annunziata hanno avuto il
loro effetto. Era tutto in regola,
anzi a sentire il parere di Antonio De Luca, docente universitario della Federico II di Napoli ed
esperto in tecnica delle costruzioni, specializzato in prevenzione antisismica, il
megaparcheggio Achille Lauro
va considerata un’opera virtuosa.
Tutte le indagini degli inquirenti
erano scattate perché al genio civile di Napoli erano pervenuti
tra maggio e settembre 2007 due
progetti, di cui il secondo comprendente opere integrative non
contemplate nella stesura progettuale iniziale. Ma di progetti
se ne contano almeno quattro
con l’impresa costruttrice che
propose ad un certo punto di utilizzare elementi prefabbricati di
minore qualità e resistenza tecnica, senza che il Comune di
Sorrento ed il dirigente Guido
Imperato ponessero il diniego.
Dopo sei anni di querelle nulla
di fatto, tutti assolti, il megaparcheggio è lì, assicurando all’ente
comunale un introito di un milione e mezzo di euro.
Antonio Elefante esprime la sua
gioia sul sito Positanonews: «È
stata fatta giustizia, riconoscendo la bontà del nostro lavoro», Elefante già l'anno scorso
aveva anticipato sul giornale
della penisola sorrentina, i motivi della sua innocenza.
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