mercoledì 30 ottobre 2013

Giunta monca: è rebus politico

Vico Equense - E’ rebus politico sul futuro della giunta municipale di Vico Equense. Nell’esecutivo di via Filangieri c’è ancora una poltrona libera. Manca un assessore da mesi dopo le dimissioni a sorpresa del titolare della delega al corso pubblico, Giuseppe Russo, che sbatté la porta all’improvviso dopo divergenze politiche con i vertici della maggioranza, in particolare con il sindaco Gennaro Cinque. Dal suo canto, il primo cittadino non ha ancora sciolto le riserve sul futuro della sua giunta. Temporeggia e da ciò che sembra non è intenzionato, almeno per adesso, a nominare un sostituto di Giuseppe Russo. La svolta non dovrebbe giungere a breve, magari entro le prossime due settimane Cinque prenderà una decisione ma informalmente ha fatto sapere di essere sereno, determinato quindi ad andare avanti per la sua strada. In un primo momento, per la sostituzione di Russo, tutti gli indizi portavano ad Andrea Buonocore, pezzo grosso del Pdl e consigliere comunale di maggioranza. Anche Cinque non smentì giorni fa l’ipotesi trapelata a margine dell’ultima seduta di consiglio in cui il bilancio è passato positivamente al vaglio del civico consesso, scongiurando il rischio di un no improvviso dell’aula che avrebbe procurato lo scioglimento anticipato dell’amministrazione. Buonocore potrebbe essere dunque l’uomo giusto, anche perché Cinque già aveva provato a blindarlo con una nomina di primo piano. Ovvero quella di presidente del consiglio comunale, dopo le dimissioni a sorpresa del «titolare » del civico consesso, l’ex assessore Matteo De Simone. Buonocore, però, fu tradito dai consiglieri «dissidenti» - che si erano allontanati dalle posizioni del sindaco nel corso del mandato salvo poi rientrare alla base – che, sostenuti al meglio dall’opposizione, garantirono i voti necessari per l’elezione a presidente di un altro candidato, ovvero Maurizio Cinque, esponente della lista civica «Colline Vicane» e su cui da tempo pende un «aut aut» del primo cittadino che vuole le sue dimissioni perché non eletto dalla maggioranza. (Fonte: Sal.Da. da Metropolis)

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