Piano di Sorrento - È un atto politico. È stato pensato e ripensato, condiviso e confrontato ed è l’unico vero motivo che ci impone stasera di pronunciarci sull’argomento di cui tanto si è parlato, discusso, polemizzato: Villa Fondi.
È un atto politico per affermare in premessa che è volontà di questa Amministrazione garantire che il “gioiello di famiglia” è e rimarrà patrimonio comune e fruibile nei suoi spazi e nelle sue bellezze, e soprattutto valorizzare la sua vocazione naturale a centro di circolazione di idee e cultura.
È un atto politico perché è compito di un’Amministrazione ritornare ai suoi compiti principali:
- ascolto del territorio e della gente, che questa Amministrazione non ha mai fatto mancare
- riconoscere e confermare le radici e l’identità del suo patrimonio a tutti i livelli
- far fiorire proposte che tengono conto di tutti gli aspetti che riguardano la gestione della “cosa” pubblica, anche negli aspetti che riguardano la gestione economica
- riportare la discussione in un contesto di “partecipazione e condivisione” ma anche di serenità e obiettività
- e alla fine di tutto ciò decidere: perché sia chiaro a tutti che al termine dei lavori di ristrutturazione di Villa Fondi - e non mi sembra che sia un pensiero solo mio - la gestione non può più essere come prima.
È un atto politico per ribadire con forza che il nostro compito è stato, è e sarà valutare tutte le proposte che arriveranno.
Rimando con forza al mittente tutte le voci, le illazioni e i pettegolezzi di quelli - pochi a dire il vero - che, scegliendo la strada del pregiudizio e della polemica, hanno fatto emergere false verità: accordi sottobanco, volontà di “golpe”, svendita o vendita del patrimonio comunale e altro. Lo ripeto tutto ciò è falso.
Noi non mettiamo al rogo le idee ma, in un confronto sereno, valutiamo pubblicamente quello che abbiamo già detto informalmente: questo progetto - e ripeto questo progetto - non può ricevere l’imprimatur della pubblica utilità perché in molti aspetti (spazi, obiettivi, gestione economica) non soddisfa i nostri obiettivi sia di gestione economica che di spazi.
Qualcuno ha parlato di privati “speculatori e avidi”. Io invece voglio rimarcare la positività di un territorio che, in un tempo di crisi e di paure, ha coraggio, idee e risorse per investire in progetti. Non tutti sono condivisibili o compatibili, ma guai se si volesse demonizzare chi ha - e lo ripeto - coraggio, idee e risorse per scommettere e anche di saper eventualmente perdere in quello che si chiama “rischio d’impresa”.
È un atto politico per confermare la nostra volontà a istituire una commissione che abbia obiettivi di ascolto, analisi e proposte.
È la sfida che parte dal Consiglio comunale e sarà mia cura personale stimolare e motivare un lavoro che, partendo dalle premessa e dalla vocazione della struttura, possa valorizzare tutti i tesori di Villa Fondi.
È un atto politico dire che io “ci credo” e chiedo ai Consiglieri comunali, dopo aver fatto le proprie valutazioni e dichiarazioni, di crederci con me, perché la protesta diventi proposta, i limiti un’opportunità, la condivisione un’idea concreta…
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