Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - «Oggi è “nu juorno
buono”. Siamo
certi che l’ecomostro di
Alimuri potrà essere abbattuto
entro sei mesi al
massimo».Con uno spiritoso
riferimento alla canzone
di Rocco Hunt il sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque ha annunciato che i tempi per la demolizione
dello scheletro di
cemento, che da 50 anni
rovina il paesaggio della
costiera, saranno brevi.
L’operazione non avrà alcuna
contropartita. «In
tutti questi anni è stata seguita
una strada sbagliata
- ha affermato il sindaco -
poiché basata su un presupposto
falso. Si è sempre
cercato l’accordo con
i proprietari, dando per
scontata la legittimità
dell’opera. Abbiamo, invece,
scoperto che l’immobile non è conforme alle norme paesaggistiche
».«In tutti questi anni è stata seguita
una strada sbagliata - ha
affermato il sindaco - poiché basata
su un presupposto falso. Si
è sempre cercato l’accordo con
i proprietari, dando per scontata
la legittimità dell’opera. Abbiamo,
invece, scoperto che
l’immobile non è conforme alle
norme paesaggistiche». «Dopo
un’accurata ricerca presso gli
archivi della soprintendenza ai
beni architettonici e paesaggistici
- ha spiegato l’assessore
Antonio Elefante - ho trovato
l’autorizzazione concessa
all’epoca ai proprietari. L’ho
confrontata con il rilievo effettuato
sul luogo nel 2010 dai tecnici
della Procura di Torre Annunziata
ed è emerso che ci sono
delle difformità, pertanto
l’immobile è del tutto illegittimo
». Risale a venerdì scorso la
delibera di giunta con cui l’amministrazione
ha stilato un atto
di indirizzo delineando il percorso da seguire.
«Faremo la gara
di appalto e provvederemo
all’abbattimento. Il costo
dell’opera sarà di circa 400mila
euro». È intenzione dell’amministrazione
fare un intervento
di bonifica del costone per rendere
sicura l’area dove lavorerà
la ditta incaricata. Sul futuro,
però, nessun progetto pianificato.
«In passato si è parlato della
costruzione di un albergo di pari
cubatura - ha aggiunto il sindaco
Gennaro Cinque - altrove.
Oggi non siamo vincolati a dover
costruire altrove né a cercare
altri tipi di accordi con i proprietari».
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