Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Meta - L’appuntamento con le elezioni amministrative è sempre più vicino. E le grandi manovre vanno avanti. Da una parte c’è l’ex assessore Giuseppe Tito, intenzionato a scendere in campo a guida di una coalizione civica soprattutto dopo l’esclusione a sorpresa dalla giunta municipale. Dall’altra rimane il sindaco uscente Paolo Trapani, a caccia di alleati disposti a sostenerlo verso il secondo mandato.
In mezzo spunta all’improvviso una terza «squadra» che sta nascendo e che ha tutte le intenzioni di mettere i bastoni fra le ruote ai due grandi avversari. cena, nella serata di lunedì, c’è stato un incontro importante.
Sia chiaro: resta ancora tutto da definire il candidato sindaco da presentare agli elettori contro Tito e Trapani. Ma il patto da stipulare è decisamente a buon punto. Ospiti del segretario del Partito democratico di Meta, Nicola Mollica, allo stesso tavolo hanno discusso del futuro politico verso il voto il consigliere comunale di maggioranza Augusto Ercolano (vicino a Fratelli d’Italia), l’ex vicesindaco e ingegnere-capo dell’ufficio tecnico del Comune di Piano di Sorrento Graziano Maresca, l’assessore al contenzioso Francesco Pane, gli imprenditori Francesco Soldatini e Pietrantonio Cafiero, il commercialista Francesco Miccio, l’ex candidata alle amministrative Laura Attardi e l’esponente dell’opposizione Antonio Russo.
Bocche cucite a margine dell’incontro, ma le sensazioni sono positive. Aumentano le possibilità per mettere nero su bianco programma e nominativi della lista.
L’obiettivo è arrivare a fine mese con l’unanimità sul prossimo candidato sindaco. In corsa c’è ovviamente anche lo stesso Graziano Maresca, vicino all’area democrat e che alcune settimane fa non smentì la possibilità di provare a conquistare la fascia tricolore.
In ogni caso, nell’ombra, continua a operare Giuseppe Tito. L’ex «super-assessore», oggi retrocesso al ruolo di semplice consigliere comunale, sta dialogando con tutti i compagni di viaggio della maggioranza con cui ha condiviso finora il percorso intrapreso cinque anni fa. Fra tutti, su questo fronte, è salda l’alleanza con il presidente del consiglio comunale Pasquale Cacace determinato più che mai a rimanere vicino a Tito che dopo vent’anni di impegno politico, vuole diventare sindaco di Meta.
«Altrimenti - sottolineò proprio il diretto interessato - potrei anche restare fuori dalla competizione elettorale».
E Paolo Trapani? Continua a lavorare in prima persona con l’obiettivo di trovare ulteriori intese e scongiurare il rischio di veder saltare in aria il piano per ricandidarsi con una squadra coesa, comunque in grado di potersela giocare magari con buona parte della maggioranza candidata con il primo cittadino uscente. Certamente però bisogna fare i conti con il fattore Tito che ha tutte le chance per richiamare assessori e consiglieri uscenti e dargli spazio in lista. Eppure spunta il terzo «incomodo», quello che sta lavorando lontano dalla luce dei riflettori e che ha trovato sponde anche in una parte del Partito democratico di Meta.
Da definire, ovviamente, modalità e programmi su cui dovrà convergere un’area corposa dei democrat che, comunque, non intendono «tradire» Giuseppe Tito, fedelissimo del Partito democratico della penisola sorrentina.
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