Fonte: Claudia Esposito da Il Mattino
Vico Equense - È stata installata soltanto da pochi giorni ma già divide l’opinione pubblica e fa storcere il naso agli ambientalisti. Si tratta della scultura in bronzo fatta collocare dalla ditta Napoletanagas alla «Villetta Paradiso», uno degli scorci più panoramici e caratteristici della cittadina vicana. L’opera, approvata dalla Sovrintendenza e già prevista nella convenzione tra l’amministrazione comunale e la concessionaria dei lavori di metanizzazione, consiste in un cilindro bronzeo di 3,20 metri con le tradizionali maschere di Pulcinella, una realizzazione del celebre artista Lello Esposito.
La colonna, che da lontano sembra quasi una corteccia d’albero, non ha soltanto funzione ornamentale ma nasconde, in realtà, anche uno scopo più pratico: serve infatti a mascherare, al suo interno, lo sfiato di sicurezza delle condutture del gas. Però questa soluzione artistica ha suscitato numerose perplessità. Su Facebook si moltiplicano infatti i commenti negativi dei cittadini: «È una cosa inguardabile. Dobbiamo sopportare che ci deturpino il paesaggio e dobbiamo stare zitti perché questa per loro sarebbe un’opera d’arte»; «Orrendo, rovina il paesaggio e la natura che c’è intorno»; «Stavo morendo dal ridere, ci sono nasoni ovunque. E questa è l’arte moderna?».
«Stupisce che la Sovrintendenza abbia dato il suo assenso a questa installazione – commenta Franco Cuomo dei Vas, Verdi ambiente e società – si tratta di un vero attentato al paesaggio in una zona vincolata. Bastava collocare lo sfiato soltanto pochi metri più in là, verso l’ex hotel Cristallo, per non rovinare la villetta e inquietare il paesaggio, ad oggi già devastato dalla capitozzatura dei lecci rimasti privi della loro chioma. Mi chiedo perché sulla vicenda non si sia espresso il consiglio di amministrazione dell’istituto SS. Trinità, proprietario della villetta».
«Non potevamo opporci a questa operazione – replica Vincenzo Esposito, presidente del cda – la villetta infatti è stata data al Comune con un contratto di enfiteusi perpetua fin dal 1913. L’unico vincolo che ha il Comune per non perdere il bene è quello di rispettare il divieto assoluto di edificare il suolo. Però, in questo caso - conclude il presidente – stiamo parlando soltanto di una decorazione. Gli ambientalisti, piuttosto, dovrebbero preoccuparsi della sicurezza dello sfiato sottostante e cosa accadrebbe se aumentasse la pressione nella condotta del metano».
Naturalmente diverso è il parere dell’artista Lello Esposito: «Sono stato contattato per il mio lavoro di artista mentre sono state le autorità ad occuparsi dell’aspetto tecnico. Il mio totem in bronzo è stato studiato per integrarsi perfettamente, come stile e colori, con il paesaggio circostante. Le stesse maschere effigiate vogliono essere un omaggio al territorio, perché gli occhi guardano a 360 gradi la bellezza dei luoghi».
Entusiasta dell’opera anche l’amministrazione comunale: «Stiamo parlando di un’installazione di un artista di caratura internazionale – commenta il vicesindaco Benedetto Migliaccio, esperto di urbanistica – è un regalo che la Napoletanagas ha voluto lasciare alla Città per ricompensarla dei disagi sopportati negli anni per i lavori di metanizzazione. Le opere d’arte sono destinate da sempre ad essere oggetto di discussione. Posso comprendere le reazioni di disorientamento iniziale, tanto più in questo caso dove una scultura contemporanea è stata innestata su un paesaggio classico. Però si tratta di un’opera dall’indiscusso valore che tra qualche tempo andrà anche storicizzata».
Claudia Esposito
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