Fonte: Roberto Fuccillo da Repubblica Napoli
«Pina, una di noi». La marcia di avvicinamento a Bruxelles sembra stemperare il fastidio con cui il Pd accolse l'indicazione a capolista per le europee di Pina Picierno. Michele Emiliano prese subito cappello e decise di ritirarsi, qualche giorno dopo la stessa Picierno diede della «pescivendola » al segretario regionale Assunta Tartaglione. Ora un viaggio fra i suoi principali competitori sembra voler far calare questa tensione. Fra quelli con meno dubbi c'è Andrea Cozzolino. «Pina sta ascoltando, dialogando, soprattutto con me e Gianni Pittella, che siamo deputati uscenti: possiamo darle informazioni, e collaborare tutti a una piattaforma comune da portare a Bruxelles». La candidata chiesta dal segretario nazionale potrebbe sorpassare nelle preferenze i due che a Bruxelles hanno già cinque anni di lavoro, soprattutto Pittella che punta anche alla presidenza dell'assemblea europea. «Non mi interessa la classifica - dice Cozzolino - io lavoro in una logica di squadra.
E Pina è già venuta alla mia manifestazione d'apertura».Vero. Non la si vide invece a quella di Pittella. «Ma so che si sono visti il giorno dopo», conclude Cozzolino. Non parla di squadra, bensì di partito, ma le conclusioni sono più o meno le stesse per Massimo Paolucci: «I capilista si sostengono. Perciò si può affrontare la campagna elettorale con serenità, senza polemiche». In un partito in cui l'uso del termine serenità può suscitare riti scaramantici, Paolucci sembra voler dire a Picierno di non strafare: «Non vorrei prendermi del pescivendolo anch'io». Anche per lui il piazzamento non conta: «Una volta arrivai primo al Consiglio di Napoli, mica feci il capogruppo ». Stare calmi, insomma. Anche se «rappresentiamo due cose diverse - dice un'altra candidata, la salernitana Anna Petrone: «Io conto sul territorio e sui miei elettori, lei viene più dal partito». Non è comunque una dichiarazione di ostilità. Un po' tutti sono disponibili a sostenere Picierno in campagna elettorale, anche se un vecchio esperto di campagne sconsiglia di andare in giro fornire una terna bloccata di nomi, l'elettore potrebbe esserne infastidito. Di certo Picierno non avrà problemi a Caserta. Il consigliere regionale Nicola Caputo le è vicino da sempre, e l'accordo fra Caputo e Enzo De Luca potrebbe portare consensi anche via Salerno. Inoltre Picierno ha già promesso che lascerà lo scranno a Montecitorio, dove le subentrerà l'altra casertana Camilla Sgambato. Bisognerà però prendere le misure. Un successo eccessivo di Picierno - temono nel Pd - potrebbe indurre Matteo Renzi a chiederne davvero la candidatura a presidente della Regione fra un anno. Terreno su cui ieri si è già consumata una polemica. In una intervista il capogruppo Raffaele Topo si è spinto a ipotizzare larghe intese, ovvero alleanze con Ncd anche qui, a cominciare dalle imminenti comunali per arrivare alla Regione fra un anno. Michele Grimaldi, già candidato alla segretaria regionale, non l'ha presa bene, ha chiesto il parere della Tartaglione, della stessa Picierno e dell'altro campano in segretaria nazionale, Francesco Nicodemo, infine ha proclamato: «Su qualsiasi proposta consociativa o trasformista alzeremo le barricate».
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