giovedì 1 maggio 2014

Bracconieri in azione in penisola, smantellate decine di postazioni

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Individuate in una sola notte, sulle montagne della penisola sorrentina, decine di postazioni di bracconieri e fermati due cacciatori con cani. A compiere l’azione di controllo sul territorio sono state le guardie giurate del Wwf Italia e gli uomini del corpo forestale dello Stato di Castellammare di Stabia. L’operazione è stata condotta nella notte tra sabato e domenica, durante la quale ambientalisti e forze dell’ordine hanno setacciato l’area montana che va da Vico Equense a Massa Lubrense. Individuate e smantellate diverse postazioni per il richiamo delle quaglie e sequestrati gli impianti elettronici caratterizzati da altoparlanti, batterie, richiami elettroacustici, cavi elettrici e allestiti sulle alture della penisola sorrentina, in particolare a Vico Equense, presso le frazioni di Arola e Faito, a Piano di Sorrento sui colli di San Pietro. Si trattava di impianti nascosti nel sottosuolo della montagna in casseforti in ferro, saldate ad arte e cementate nella roccia calcarea, chiuse da robusti catenacci e contenenti sofisticati timer per l’accensione e lo spegnimento programmato. «Stiamo parlando dei famigerati “fonofil” – ha spiegato Claudio d’Esposito, presidente del Wwf penisola sorrentina – che sono richiami elettroacustici i quali riproducono, per l’intera notte, il verso delle quaglie da catturare, attraendole nei pressi della postazione e rendendole prede facili per il bracconiere che, alle prime luci dell’alba, va a cacciarle con fucile e cani. L’uso dei richiami elettromagnetici ed elettrici per la caccia è vietato, ma evidentemente la legge non interessa ad alcuni cacciatori che ritengono di poter impunemente infrangere le norme e depredare, a proprio piacimento, l’avifauna migratoria». I bracconieri con grande pazienza hanno cosparso le montagne di centinaia di metri di fili elettrici abilmente interrati al suolo e nascosto le casseforti bunker con gli impianti. Critica la situazione soprattutto sul monte Faito. «Sul gigante verde della penisola di questi tempi è un vero concerto, provocato da piccoli ma potenti altoparlanti che riproducono il verso delle quaglie a tutto volume – ha continuato Claudio d’Esposito - echeggiando dalla tarda sera fino all’alba, rompendo la quiete dei luoghi per decine di chilometri».

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