lunedì 29 settembre 2014

Piano di Sorrento. Il sindaco Giovanni Ruggiero per motivi di salute affida per circa un mese al vice Salvatore Cappiello la guida del Comune

Giovanni Ruggiero
Piano di Sorrento - «Sarò semplicemente assente una settima per un intervento chirurgico - così commenta il Sindaco di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero, le recenti notizie - durante questo periodo e nei giorni di convalescenza, come è prassi, sarà il vice sindaco Salvatore Cappiello a fare le mie veci. Non c’è alcuna “autosospensione”». All’indomani di un Consiglio comunale che ha delineato i punti fermi dell’amministrazione comunale, il Primo Cittadino precisa inoltre quanto segue: «Si mettano l’anima in pace tutti i candidati Sindaci per Piano di Sorrento: prima del 2016 non si andrà alle urne. Non ci saranno elezioni anticipate perché mai permetterò al nostro Comune di essere commissariato. Valuterò una possibile candidatura alle regionali solamente se dovesse cambiare la legge oppure porterò il mio secondo mandato a termine. Certo è che chiunque si voglia proporre come sindaco deve necessariamente e imprescindibilmente mettersi a “studiare”. C’è bisogno di conoscenze e competenze non solo in senso analitico, ma nella capacità di essere dentro ai problemi per trovare soluzioni possibili e realistiche. Anche il consigliere Vincenzo Iaccarino, che ha comunicato la sua intenzione alla candidatura, farebbe bene a tenerlo presente nelle sue prese di posizione che, oltre ad essere improvvisamente in netto contrasto con quanto sostenuto fino a poco tempo fa quando era in maggioranza, gettano anche ombre sulla sua attendibilità. Non è prioritario oggi porsi il problema su chi farà un domani il sindaco, ma piuttosto su cosa sia giusto fare per la nostra città. Anche alla luce dell’ultimo consiglio comunale dove la Maggioranza ha dimostrato di essere compatta, coesa e aperta nei confronti di chi vuole seriamente costruire insieme, è evidente l’obiettivo necessario: creare un progetto strategico, lungimirante e consapevole che abbia continuità rispetto a tutto ciò che di buono è stato realizzato e discontinuità in relazione a ciò che deve cambiare».

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