Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - Per la Procura della Corte dei conti, così come per la Guardia di finanza, non ci sono dubbi: la mancata acquisizione nei tempi di legge di sei parcheggi abusivi al patrimonio comunale ha comportato un danno erariale da due milioni e trentatremila euro al Comune di Sorrento. E di questo dovrà rispondere il dirigente dell’ufficio tecnico Alfonso Donadio, al quale le Fiamme Gialle hanno notificato un invito a fornire deduzioni. Al centro delle verifiche, avviate dalla Procura della Corte dei conti ed eseguite dalla Guardia di finanza di Massa Lubrense, ci sono undici parcheggi interrati costruiti a Sorrento nel 2011. Sei di questi, realizzati tra via degli Aranci, via Marziale e corso Italia, sarebbero illegittimi perché non conformi a quanto indicato nei rispettivi permessi di costruire. In particolare, le irregolarità riguarderebbero la corrispondenza, la tipologia e la qualità agronomica dell’area di copertura. Qui la legge impone infatti ai privati di piantare alberi da frutto e di ripristinare il verde secondo precise modalità. Nel caso dei sei parcheggi, invece, i proprietari avrebbero optato per un diverso tipo di piante in difformità rispetto alle norme. In altre circostanze, avrebbero messo a dimora un numero di alberi inferiore rispetto a quello indicato nel permesso di costruire rilasciato dall’ufficio tecnico comunale.
In altre ancora, non avrebbero curato le piante lasciando che queste si ammalassero a causa della mancanza di elementi nutrizionali. Infine, sull’area di copertura di due parcheggi interrati non sarebbe stato realizzato il tipico pergolato sorrentino peraltro inizialmente inserito nel progetto. A questo punto il Comune avrebbe dovuto acquisire tempestivamente al proprio patrimonio le opere abusive, come prevedono il Testo Unico dell’edilizia e la legge regionale 19 del 2001. Ma così non è stato: secondo i finanzieri di Massa Lubrense, coordinati dal tenente Nunzio Di Fonzo, i parcheggi sono così rimasti a disposizione dei proprietari, privando l’ente di piazza Sant’Antonino di sostanziosi introiti. Di qui il danno erariale milionario , ipotizzato dal procuratore generale della Corte dei conti Tommaso Cottone e dal sostituto Francesco Vitiello. «Una parte del patrimonio pubblico è stata completamente trascurata, privando l’ente locale di una fonte di reddito – fanno sapere inquirenti e investigatori - È dimostrato il continuo godimento degli immobili da parte di privati senza titolo e senza alcun introito per le casse comunali, quale effetto diretto della mancata immissione in possesso degli stessi da parte dell’ente locale». Ed è proprio su questi aspetti che dovrà ora fare chiarezza il dirigente dell’ufficio tecnico Donadio, al quale i finanzieri hanno notificato l’invito a presentare deduzioni. Nei prossimi giorni il dirigente sarà convocato e ascoltato dai magistrati che gli contestano la condotta omissiva e il conseguente danno erariale. Nel frattempo, a ribadirgli piena fiducia è il sindaco Giuseppe Cuomo. Il primo cittadino sottolinea che «la situazione è sotto controllo» e che «non c’è nulla da temere». In più, Cuomo invita i magistrati contabili ad andare fino in fondo: «Le verifiche avviate dalla Procura della Corte dei conti ci consentiranno di dimostrare la perfetta legittimità dei procedimenti istruiti dagli uffici comunali"
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