domenica 15 novembre 2015

Dopo la strage di Parigi l'Occidente cambi davvero strategie contro il terrorismo

Vico Equense - Morire andando a una partita di calcio, mangiando al ristorante, ascoltando musica a un concerto: chi ha generato il folle gesto di Parigi ha voluto colpire, colpirci, nel nostro quotidiano più ordinario. Le ultime notizie ufficiali parlano di 129 morti. Una ferita che lacera tutta Parigi, l’Europa e il mondo occidentale. “A leggere le nostre bacheche – scrive Filomena Baratto sul suo profilo facebook - immagino la costruzione di una grande Tour Eiffel come nuovo simbolo d'Europa, ma anche del mondo, dove ogni pezzo dovrebbe reggersi solo con la forza dei nostri pensieri e tenersi stagliata verso il cielo come il nostro protenderci verso una vita più sana e più vera. Sono inutili tanti dibattiti, tante insinuazioni, tante parate e paraventi, a torto o a ragione, c'è bisogno di un cuore sano, di forza d'animo, di voglia di farcela, di cambiamento e di vita nuova. La vita è ora, nè domani per i nostri figli, nè ricordare quella di ieri dei nostri padri, la vita è continuare per tutti, con figli e padri, tra futuro e passato senza dimenticare noi oggi che siamo il tramite. La vita è energia, a cominciare dall'energia dei nostri pensieri. Liberiamoli dai pregiudizi e dalle offese, dagli interessi e dalle insinuazioni e siamo meno individualisti, più proiettati verso gli altri. Ciascuno è responsabile anche del prossimo, un pensiero valido per tutte le religioni e filosofie di vita. Sono convinta che dal bene nasca il male ma anche che dal male possa nascere il bene. Possono cambiare le ideologie, i meccanismi che regolano il mondo, le multinazionali, le politiche, se solo cambiamo noi. Ciascuno ha un potere che nemmeno conosce. Il vero problema è che spesso ci lasciamo trasportare dal mondo senza vivere, ci lasciamo dirigere e ci dirigiamo là dove pensiamo ci siano potere, affari, forza materiale. L'unica forza è la nostra volontà e la voglia di fare, di essere attivi, produttivi, senza perdere di vista gli altri. Il materiale su cui costruire è quello umano e il bene di ciascuno viene dal bene collettivo.”

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