Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - Un fiume di liquami che dalla rete fognaria pubblica si riversava direttamente in mare: ecco l'ennesimo disastro ambientale consumatesi a Marina Piccola, al largo di «Leonelli's Beach», lo stabilimento balneare sequestrato il 23 febbraio scorso per presunti abusi edilizi e illecito smaltimento di rifiuti speciali. Una vicenda, probabilmente causata dal sovraccarico delle tubature, sulla quale indagano la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e gli agenti del commissariato di Sorrento. I tecnici della Gori, la società consortile che gestisce il servizio idrico in penisola sorrentina, hanno faticato non poco per riparare il guasto. Secondo le prime ricostruzioni, un tratto della rete fognaria pubblica sarebbe andato in sovraccarico proprio all'altezza di «Leonelli's Beach». E, a quel punto, avrebbe cominciato a «vomitare» liquami direttamente nello specchio d'acqua di Marina Piccola. Allertati dal sindaco Giuseppe Cuomo, i poliziotti di Sorrento si sono precipitati sul posto per far luce sulla vicenda. Gli agenti della Scientifica hanno ispezionato la rete producendo un dossier fotografico che è già al vaglio del sostituto procuratore Silvio Pavia, titolare dell'inchiesta sulle concessioni demaniali, sugli scarichi fuorilegge e sulle costruzioni abusive realizzate sulla spiaggia di San Francesco. In quelle foto, secondo gli investigatori, c'è la conferma alle ipotesi formulate un mese fa: gli impianti di scarico utilizzato da «Leonelli's Beach» non sarebbero a norma. Per averne la certezza i poliziotti avevano sollecitato una perizia ma, a più di un mese dal sequestro dello stabilimento balneare, la Procura di Torre Annunziata non ha ancora conferito l'incarico.
I liquami riversatisi in mare due giorni fa, invece, dimostrerebbero l'irregolarità dell'impianto di smaltimento di «Leonelli's Beach». Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori ci sono anche altri aspetti. La rete fognaria potrebbe essere stata strutturata in quel modo per servire le costruzioni abusive realizzate su suolo demaniale: un mese fa, infatti, Polizia e Capitaneria diporto hanno denunciato Francesco Leonelli, 45enne titolare dell'omonimo stabilimento, per innovazione abusiva. L'indagine Cuomo allerta la polizia, il titolare si difende: «Noi estranei allo scarico» di aree demaniali marittime e realizzazione di opere non conformi alla normativa urbanistica. Non si esclude un'altra ipotesi: alcuni alberghi del centro di Sorrento ed esercizi commerciali nella zona del porto potrebbero convogliare i reflui proprio nella condotta che attraversa Marina Piccola, contribuendo così a mandarla in tilt. La reazione di Francesco Leonelli non si è fatta attendere: «Io stesso ho segnalato il guasto che si è verificato nella fogna pubblica che percorre l'area assegnatami in concessione. Il mio stabilimento è sotto sequestro da un mese, è chiuso e non scarica nella fogna pubblica nemmeno una goccia d'acqua, figuriamoci i liquami».Gli avvocati di Leonelli hanno fatto ricorso al Tribunale della libertà per ottenere il dissequestro del lido e dell'area asservita. «Da sempre la mia famiglia e io combattiamo l'inquinamento segnalando situazioni che potrebbero compromettere l'ambiente marino conclude il presidente provinciale del Sindacato italiano balneari -. Noi non viviamo con il mare, ma per il mare. Presto chiariremo la nostra posizione».
Nessun commento:
Posta un commento