di Filomena Baratto
Vico Equense - Al Buco è una pizzeria in via Roma, al centro di Vico, a metà strada tra la piazza e l’incrocio da cui parte la Raffaele Bosco verso Moiano. Te la trovi nel bel mezzo tra il bar, il negozio di scarpe e della biancheria, le borse e gli abiti per bambini. Così, anche se hai mangiato e non hai fame, guardi l’orologio per il pretesto dell’ora buona ed entrare, tanto una pizza ci sta sempre bene. Appena si entra, ci accoglie una calda atmosfera, come quella di casa, con spazi piccoli ma ben distribuiti. E poi è un Buco, come vuole il nome. A me ricorda la cucina di mia nonna con il focolare a doppia fornace, le pentole appese e un’atmosfera intima, fatta di voci soffuse, risa, serenità. All’ingresso, sulla destra c’è il forno e il banco per ordinare la pizza da portare via o consumarla lì, sui tavoli predisposti per il mordi e fuggi. Il personale accoglie con sorriso sulla bocca, modi di fare gentili, chiarezza e poche chiacchiere. Ci sono stata diverse volte e mi chiedo come fa ad essere sempre molto frequentato, visto lo spazio ridotto. La risposta giunge appena mi siedo. Sono accoglienti, non lasciano il cliente a se stesso, anche se non c’è posto, sanno sempre trovare la soluzione giusta.
Quando ti siedi è come stare a casa propria: al caldo, con il profumo della pizza per la sala, il personale che gira intorno con passo felpato. Mai una parola in più, alle chiacchiere amano darsi da fare. Il clima è tranquillo, sembra un locale nei sobborghi di Londra, ma lì non fanno la pizza così buona e allora sai di stare a Vico, la città della pizza, in un locale dove tutto è sotto controllo, affrontato con calma, fosse anche apparente.
Appena ordinata la pizza, in un quarto d’ora arriva, senza farti perdere la pazienza, né la fame. La protagonista qui è lei: gustosa, ben cotta, giusta negli ingredienti, la si gusta senza perdere tempo per l’attesa e non hai occhi che per lei. La nota aggiunta è la semplicità e l’entusiasmo di chi serve.
Abbiamo cercato un difetto, qualcosa che facesse da contrasto, ma non lo abbiamo trovato. E se anche volessimo appellarci allo spazio, alquanto ridotto, anche questo rientra nei canoni, in pieno accordo con il nome della pizzeria, nel senso che quando entri sai che non vai in un luogo ampio e spazioso. Tra i punti forti: pieno centro cittadino, buona accoglienza, educazione, buona cucina, rapporto prezzo qualità ottimo.
Quando si entra c’è sempre il signor Massimo che emerge da qualche parte della sala, sempre preso da mille incombenze, ma sempre pacato, calmo, sereno, proprio come un padrone di casa che sa accogliere i suoi ospiti.
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