martedì 28 giugno 2016

Batteri record, tuffi vietati a Sant`Agnello

Scatta l'ordinanza ma i bagnanti non la rispettano. Chieste le controanalisi, in Costiera si teme un'altra estate «nera» 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Sant’Agnello - L'ordinanza in bella mostra all'ingresso degli stabilimenti non scoraggia i bagnanti, che non rinunciano ai tuffi nonostante il sindaco Piergiorgio Sagristani abbia vietato la balneazione al largo di punta San Francesco. A far scattare lo stop i dati diffusi dall'Arpac, che hanno evidenziato livelli di batteri superiori alla norma nelle acque di Sant'Agnello. E così salgono a 29 i tratti di costa tra le province di Napoli, Caserta e Salerno lungo i quali è sconsigliata l'immersione. L'ordinanza anti-tuffi a Sant'Agnello era nell'aria da giovedì scorso, quando gli esperti della Regione hanno comunicato i risultati dei test sui campioni d'acqua prelevati al largo della penisola sorrentina due giorni prima. Mentre i valori dei batteri risultavano nei parametri da Vico Equense a Massa Lubrense, solo a Sant'Agnello era scattato l'allarme: al termine di uno dei due esami effettuati, il livello di enterococchi intestinali era risultato oltre i limiti e in acqua era stata riscontrata anche la presenza di rifiuti solidi. Tanto è bastato perché il sindaco Sagristani vietasse la balneazione tra lo specchio d'acqua dove sono ormeggiate le imbarcazioni e la scogliera dell'hotel Parco dei Principi. «I valori abnormi sono stati rilevati dall'Arpac dopo i temporali della scorsa settimana, quindi al termine di un cosiddetto prelievo straordinario - spiega il primo cittadino - il provvedimento, comunque, ha carattere temporaneo. Ho già chiesto all'Agenzia regionale di effettuare le controanalisi: se i risultati di queste ultime dovessero escludere ogni pericolo per i bagnanti, revocherò immediatamente l'ordinanza».


Il divieto riguarda un tratto di costa di poche centinaia di metri all'interno del quale, però, ricadono anche gli stabilimenti. E proprio qui, ieri mattina, i bagnanti hanno continuato a riversarsi nonostante l'ordinanza firmata dal sindaco e regolarmente esposta dai titolari dei lidi all'ingresso delle strutture. «La gente fa il bagno sotto la sua responsabilità - precisa un operatore balneare - dispiace che questo problema si verifichi periodicamente in tutta la penisola sorrentina. Gli amministratori locali farebbero bene a investire sulla separazione tra fogne bianche e fogne nere e sul contrasto agli scarichi abusivi, anziché sperperare danaro pubblico in grandi opere che spesso restano solo sulla carta». Proprio su questo fronte, ieri, la Gori ha lavorato per tutta la giornata. I tecnici della società che gestisce le risorse idriche in Costiera hanno ispezionato le condotte a ridosso di punta San Francesco e del belvedere della Marinella. Obiettivo, individuare gli sversamenti di sostanze nocive in mare recentemente segnalati dagli attivisti della Grande Onda, il movimento civico nato per sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno dell'inquinamento marino. Insomma, in penisola sorrentina sembra materializzarsi nuovamente lo spettro di un'estate ali'insegna dei divieti di balneazione come quella dello scorso anno. Dodici mesi fa le ordinanze scattarono nella baia del Purgatorio a Meta, nel golfo del Pecoriello a Sant'Agnello, a Marina Grande e Marina Piccola di Sorrento e lungo parte della spiaggia di Puolo a Massa Lubrense riproponendo annose questioni come il degrado dei valloni, gli scarichi abusivi e gli allacci impropri dei tubi dell'acqua piovana sulle fogne: innesti che, in caso di forte maltempo come quello della scorsa settimana, costringono ad azionare il sistema del «troppo pieno» facendo così finire a mare acqua piovana mista a liquami fognari.

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