domenica 26 giugno 2016

La cucina di Snoopy. Dessert di pere e fragole

di Filomena Baratto

Vico Equense - Nel centro storico di Como c’è un ristorante piccolo ma di gran classe, dove cucina e servizio vanno alla grande. “La cucina di Elsa” è il suo nome ed Elsa è una zia, cugina di mia madre, che, in quanto all’arte culinaria, ce l’ha nel sangue e il suo ristorante è valutato da Tripadvisor come eccellente. Diverse volte sono stata lì, qualche volta mi sono anche divertita a servire ai tavoli ed era bello assistere ai clienti che andavano in cucina a ringraziarla per tutte le sue bontà. Una volta che eravamo lì tutti a pranzo, ha preparato come dessert la pera alle fragole. Mio padre guardava con grande meraviglia la coreografia nel piatto senza capire che cosa fosse. Le persone anziane, abituate a mangiare in un certo modo, poi, davanti a piatti insoliti, fanno una faccia strana. Dapprima ha guardato, poi ha assaggiato il sugo di fragole, dopo ha mangiato la pera e infine incerto mi ha detto:” E adesso che faccio, questo lo lascio qui?” Non ho risposto, ma ho guardato con quanto gusto ha preso un pezzo di pane e ha cominciato a inzuppare fino a quando è venuto fuori il decoro del piatto con un bellissimo fiore centrale, lucido, pulito, perfetto, come se fosse uscito dalla lavastoviglie. Sentitosi osservato, soprattutto da me, e sapendo di non comportarsi proprio secondo galateo, abbiamo avuto uno sguardo complice e siamo scoppiati in una fragorosa risata coinvolgendo tutti i commensali. Da allora la pera con le fragole era solo un “dolce” ricordo, fino a quando non l’ho riproposta ai miei con grande applauso di mio padre che già si illuminava di immenso a vedere tutto il sugo che navigava nel piatto e lui lì a inzuppare.
 
E pensare che quella prima volta in cui l’ha vista mi ha anche detto che la cucina di creme e cremine va bandita, non è per i suoi gusti. Poi gli ho dovuto spiegare il procedimento e questo accade solo quando reputa una ricetta degna di lode. E così, mentre mi chiede il bis e i suoi occhi brillano di zafferano e salsa di fragole e taglia la pera ripassandola nel sugo, penso che nemmeno comprende quello che dico, tanto è preso per la gola che me lo immagino a rotolarsi nel fango dantesco dei golosi. Intanto gli spiego la ricetta che già so non ascolterà. Si fa così: "Prendi delle pere, una a persona, sbucciale, sciacquale e mettile a bollire in acqua dove avrai sciolto dello zafferano per 20 minuti. L’acqua le deve coprire. La cottura va controllata, non devono rammollire, solo cuocere. Poi spegni e lascia raffreddare. A parte, in una padellina, metti un bel po’ di fragole, pulite e sciacquate, un cucchiaio di zucchero e lascia sciogliere fino a farle diventare una salsa. Poi prendi le pere raffreddate, le tagli in quattro parti, ne togli la parte centrale e sistemi gli spicchi a tre o quattro per piatto mettendoci su la salsa di fragole. Cospargi il tutto con zucchero a velo”. Papà mi guarda esterrefatto, sembra mi abbia ascoltato, ma troppo complicato per lui e mi chiede di prepararglielo. Così ogni volta che ha davanti la sua pera con le fragole, come i bambini davanti a un giocattolo tanto agognato, si gusta il suo dessert preferito lasciando il piatto come pulito, prendendosi sempre uno scroscio finale di applausi e risa in ricordo di quella prima della sua pera e fragole.

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