martedì 21 giugno 2016

Le Donne del Vino della Campania a convegno: l'appello della presidente nazionale e la solidarietà

Lorella Di Porzio premia Elisabetta Garzo
(foto di Sergio Mazza)
Adottare vitigni con buone potenzialità, ma a rischio di estinzione. E’ stata questa la proposta rivolta alle tante delegate presenti in sala, con la quale Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino, ha aperto il convegno "Impegno delle donne del vino della Campania a tutela della biodiversità e del territorio", organizzato dalla sezione regionale dell’Associazione e dalla sua neopresidente, Lorella Di Porzio. L’appello è stato accolto con favore dalle socie, confermando la propensione a una gestione elastica e reattiva da parte della componente femminile, che conduce circa il 30% delle aziende vitivinicole nazionali, con una remuneratività percentuale proporzionalmente addirittura maggiore. Anche Luigi Moio, ordinario di enologia presso l’Università Federico II di Napoli, al tavolo dei relatori coordinati da Luciano Pignataro, si è detto favorevole alla proposta, sottolineando l’importanza che scienza e impresa procedano sempre a braccetto. Il convegno si è concluso con l’assegnazione del premio “Donna del Fare”, tradizionalmente assegnato a una figura femminile campana che si distingua nella sua attività professionale e che, quest’anno, è andato ad Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale Napoli Nord. A lei un gioiello ideato dalla designer Donatella Camporese de “I Pompeiani”. Le circa 70 socie regionali: produttrici, ristoratrici, sommelier e giornaliste, affiancate dai due maestri pasticceri Sal De Riso e Salvatore Gabbiano, hanno voluto mettere a sistema le rispettive competenze e hanno organizzato un percorso enogastronomico presso il ristorante "Zi Teresa": "Gocce di Vite. DOP, prodotti tipici e tradizioni: un patrimonio da valorizzare e tutelare", il cui ricavato è stato assegnato alla Onlus "Pianoterra", a sostegno del progetto 1000 giorni, dedicato alle donne in gravidanza che vivono in contesti di marginalità.

Nessun commento: