domenica 26 giugno 2016

L’infanzia da vigilare

di Filomena Baratto

Vico Equense - L’infanzia andrebbe curata e salvaguardata di più. Dai fatti di cronaca sempre più incresciosi, si intravede un mondo di adulti senza scrupoli che non fa altro che seppellire l’innocenza dei bambini. L’innocenza è la voce della verità, non si limita all’apparenza, concepisce aspetti positivi ma non sa spiegarli, sente i sentimenti in modo meno approfondito di noi ma nella loro vera essenza. E’ il mondo dell’infinita bellezza non inficiata da alcuna cattiveria, una corsia preferenziale dove si cammina spediti, se non fosse di essere intralciati proprio dai grandi che fanno di tutto per farli cadere e non solo metaforicamente. Spesso i bambini sono testimoni di fatti e faccende non volute, di un mondo troppo grande per loro. L’innocenza non perdona, fa paura per essere chiara, trasparente, senza l’opacità che copre il mondo dei grandi. E talvolta gioca anche brutti scherzi giungendo a capovolgere la scena, mettendo gli adulti in una posizione di disagio, quando i loro sguardi diventano i peggiori inquisitori. I piccoli come testimoni scomodi, da eliminare, una realtà che prende forma dagli ultimi casi di brutte storie di bambini. L’infanzia è diventata una fase di vita difficile, com’è sempre stata d’altra parte. Una volta, per le malattie che mietevano vittime, nel periodo di un passato non tanto lontano, per essere i bambini ostentati come continuazione dei grandi, così nel 700 erano visti come giocattoli alla mercè degli adulti.
 
Ci dimentichiamo degli occhi innocenti dei bambini che vedono, sono testimoni, si rendono conto, sanno riconoscere, potrebbero parlare, sanno cose che non dovrebbero. Intorno a loro più trasparenza e chiarezza come la loro età chiede per crescere forti e sani nella mente e nel cuore. Non esiste una ricetta per un controllo assoluto su di loro, ma la possibilità di sapere e conoscere chi gli gira intorno. Sono queste persone che vanno monitorate in previsione del fatto che i piccoli non riconoscono il bene e il male e spesso fanno confusione tra questi due aspetti. Chi gioca con loro in palestra, dove trascorrono il loro tempo in strada e chi sono gli adulti che frequentano? Conoscere gli ambienti e le persone vicine ai nostri figli è un dovere oltre ad essere un aspetto affettivo. A volte ci si lascia intrappolare da persone che sembrano servizievoli, che ci stanno accanto senza un tornaconto, che ci tolgono le incombenze lasciando passare un messaggio di generosità. Molte volte è così, ma molte altre nascondono intenti diversi di cui anche i bambini si rendono conto. Dovremmo ascoltarli di più, interpretare i loro bisogni quando non sono chiari. Ci sono realtà che sembrano appartenere a mondi diversi e lontani da noi ma sono molto più vicine di quello che sembra. Molto spesso l’orco si nasconde tra le pareti di casa, in quanto un bambino non ha intorno una cerchia così ampia e non dobbiamo andare a cercare i cattivi come un ago nel pagliaio. Vigiliamo sui bambini e la loro freschezza, nessuno la deve sciupare. A volte abitudini malsane diventano realtà difficili da estirpare, soprattutto quando si vuol far passare per normale atteggiamenti e pratiche che hanno dell’orripilante. Gli adulti di domani devono poter ricordare la loro innocenza che se tolta anzitempo li renderà tristi e confusi. Ascoltare di più i nostri piccoli e vivere un tempo migliore e più disteso con loro può insegnarci tante cose, quelle stesse che non siamo capaci di insegnare loro.

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