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Raffaele Lauro e Violetta Elvin |
Il dibattito è stato moderato dal brillante giornalista, Antonio Migliozzi. Di grande spessore culturale e psicologico la relazione della professoressa Luigia Forgione, la quale, dopo aver individuato le fonti di ispirazione di Lauro, presenti, anche se in forme spirituali diverse, la storia in ‘Sorrento The Romance’, la musica in ‘Caruso the Song - Lucio Dalla e Sorrento’ e la danza in ‘Dance The Love - Una stella a Vico Equense!”, ha magistralmente sintetizzato lo straordinario percorso artistico e umano di Violetta Elvin, elogiando la tecnica narrativa dell’autore, ispirata alla verosimiglianza storica di Alessandro Manzoni, come si riscontra nel dialogo tra la danzatrice Violetta Elvin e il soprano Maria Callas, cioè tra l’ottimismo e il fatalismo. Il secondo relatore, il noto poeta-giornalista Giuseppe Bocchino, dal canto suo, ha voluto individuare, criticamente, l’equilibrio narrativo raggiunto da Lauro tra politica, storia, sentimento, erudizione ed emozionalità, nonché la forza poetica, presente in questo romanzo, più che nei due precedenti della trilogia, in quanto, in esso, la poesia permea l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la lunga vita della protagonista, oggi novantatreenne. La poesia del corpo in movimento, la poesia della vita che si rinnova, la poesia dell’amore, la poesia della libertà e la poesia della natura, che appare trionfante dalla prima all’ultima pagina dell’opera. “Accolgo, con entusiasmo - ha concluso Lauro - la proposta del sindaco, che mi consentirà di mantenere vivo il legame affettivo con Presenzano e i presenzanesi. Questa città e i suoi abitanti hanno portato fortuna alla mia trilogia e di questo sono particolarmente grato al sindaco e alla giunta municipale. Amministrare un comune, piccolo o grande, con tutti i problemi quotidiani, non appare facile. Rispondere, con serietà e impegno, ai bisogni della comunità, senza tralasciare l’attenzione alla cultura e alla crescita spirituale, specie delle nuove generazioni, oggi distratte dalla semplificazione digitale e dall’omologazione, non appare un merito secondario di Andrea Maccarelli”.
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