Legambiente, un prelievo su due risulta inquinato. L'emergenza fiumi
Fonte: Fabrizio Geremicca da Il Corriere del Mezzogiorno
Goletta Verde, l'imbarcazione di Legambiente il cui equipaggio ogni anno preleva campioni di acqua marina e li analizza, per verificare il livello di inquinamento di origine fecale, arriva al termine del suo viaggio e presenta, a Roma, i dati conclusivi della campagna 2017. La quale, utile precisarlo, non vuole sostituire le indagini condotte dalle agenzie regionali per l'ambiente, che sono sistematiche e continue, ma intende collaborare ad offrire elementi di conoscenza. Ebbene, relativamente alla Campania, si conferma che il problema principale per la salute del mare sono alvei, fiumi e corsi d'acqua dolce in generale. E alle foci di questi ultimi, infatti, che i volontari dell'associazione hanno registrato anche nel 2017 alte concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali, colibatteri che evidenziano la presenza a mare di scarichi fognari non depura ti. Nel complesso la metà dei trenta punti dove Legambiente ha effettuato le analisi in Campania, a fine giugno, è risultata inquinata e si tratta sempre di punti di immissione a mare dei corsi di acqua dolce. Aree nelle quali la balneazione è sempre vietata, va ricordato, per motivi di sicurezza, ma che, con la loro carica inquinante, finiscono con il compromettere anche l'ecosistema dei tratti di costa limitrofi. In particolare.
Legambiente assegna il giudizio di fortemente inquinato alla foce del fiume Irno a Salerno, del Torrente Savone e del Fiumarella a Mondragone, del fiume Sarno, tra Torre Annunziata e Castellammare, allo sbocco del canale di Licola a Pozzuoli, del fiume Bussento in Cuento, del fiume Picentino, tra Salerno e Pontecagnano, del torrente Asa a Pontecagnano. Pessima anche la qualità delle acque alla foce dell'alveo Volla, lungo la costa di San Giovanni a Teduccio, in prossimità del quale l'Arpac registra da anni concentrazioni di Datteri fecali fino a 100 volte oltre il limite di balneabilità. È un canale, il Volla, che arriva sul litorale attraversando vari Comuni e per il quale si attende la ri presa dei lavori indispensabili a deviare le acque inquinate verso il depuratore di Napoli est. Relativamente agli impianti di depurazione in Campania, peraltro, l'associazione ambientalista ricorda: «I dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque m uscita dagli impianti di depurazione, sebbene non realizzati su tutti gli impianti e in numero adeguato, evidenziano appieno quanto sia critica la situazione». Infatti, «su base regionale ben il 38% dei controlli è risultato "non conforme", con punte di non conformità del 70% per gli impianti della provincia di Avellino e a seguire del 66% per quelli della provincia di Salerno, 52% per la provincia di Benevento, 27% per la provincia di Caserta e 22% per la provincia di Napoli».
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