La Corte dei Conti bacchetta la politica: «Costi alti, prebende e benefit da eliminare»
Troppi sprechi, corruzioni, disservizi e inefficienze. La Campania precipita in un baratro e sembra non avere scampo. La gestione della «cosa» pubblica è lo specchio di un «quadro sconsolante». Parla perché conosce i problemi dal di dentro, guardando carte e informative, relazioni di magistrati e bilanci Michael Sciascia, il presidente della Corte dei Conti della Campania, che ha fotografato così lo stato di salute (o meglio di malattia) delle amministrazioni pubbliche della nostra regione. «Se parliamo di efficienza della pubblica amministrazione la Campania si colloca agli ultimi posti tra le regioni italiane ed europee, per cui occorre un impegno della classe dirigente che dovrà mantenere un atteggiamo di tolleranza zero, ed in particolare di quella politica» che viene più volte bacchettata dal presidente. «Serve il buon esempio innanzitutto con la riduzione drastica dei costi della politica, con un saggio taglio di tutti i benefit, di eliminazione di ingiustificate ed ingiustificabili prebende e di spese per nulla produttive». E l'elenco è lungo: innanzitutto i «buchi» delle aziende regionali e delle società partecipate, ma anche consulenze ed assunzioni di comodo «che vengono percepite dalla cittadinanza come dannose». Ma c'è un rischio altissimo che riguarda la falsificazione di bilanci di aziende pubbliche. «Continuano ad emergere casi di sospette falsificazioni, ecco perché permane l'esigenza di mantenere i sistemi finanziari nella legalità».
Cinque gli interventi che il presidente Sciascia ritiene estremamente necessari per cercare di voltare pagina e cambiare rotta. Nella sanità pubblica dove occorre «completare il risanamento della spesa sanitaria, che va ricondotta a livelli di compatibilità, portando a termine il piano di rientro finanziario e uscendo dall'attuale commissariamento straordinario». Danni alle casse vengono generati soprattutto dai centri di cure e riabilitazione privati, come raccontato dalle recenti inchieste. «E necessaria - scrive Sciascia - una continua vigilanza sui centri di riabilitazione e sulle altre strutture accreditate con la Regione, che hanno sottratto nel recente passato enormi risorse mentre continuano ad emergere casi del genere». Capitolo trasporti. «Sarà necessario ottimizzare e riorganizzare - si legge nella relazione - il sistema della mobilità regionale, il cui disservizio grava sui cittadini in termini di disagio e di spesa, nonché tutti gli altri aspetti dell'amministrazione regionale e territoriale. Molti dubbi da verificare insorgono infatti sulla limpidezza dei metodi di gestione di Aziende speciali, sempre nel settore della mobilità per irregolarità in nomine, assunzioni, affidamenti di consulenze, che saranno presto chiariti». Altra nota dolente sono i consorzi pubblici, in particolare quelli di «sviluppo Industriale e quelli di bonifica, che costituiscono appesantimenti poco produttivi delle macchine amministrative e fonte di spese senza controllo». Attenzione massima viene riservata anche alla tutela dell'ambiente per la «gestione di discariche, dei sistemi di ciclo di rifiuti e in generale a tutte le indagini sulla terra dei fuochi». Un capitolo a parte meritano i percorsi di esternalizzazione di servizi pubblici: «tra cui la gestione dei parcheggi pubblici che risultano non priva di criticità», conclude Sciascia. (Fonte: Fa. Pos. da Il Corriere del Mezzogiorno)
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