domenica 9 luglio 2023

Caos in Penisola Sorrentina, i sindaci: sì al numero chiuso

Sovraffollamento e mobilità negata. Coppola: «Stop al mordi e fuggi» 

di Fabrizio Geremicca da Il Corriere del Mezzogiorno

Code di traffico chilometriche, la Circum che è un problema, la mobilità che è solo privata o a noleggio, file anche per un caffè, spiagge sovraffollate, mare spesso sporco a dispetto delle Bandiere Blu, case vacanza e bed and breakfast che si moltiplicano da una settimana all’altra e fanno sì che per i residenti sia impossibile trovare un alloggio. Ancora: botteghe artigianali e piccoli negozi che cedono il passo a pizzetterie, pub, fast food. Sono i guasti del sovraffollamento turistico in penisola sorrentina. Almeno quelli dei quali si parla di più, perché ad essi bisogna aggiungere la trasformazione di molti agrumeti in parcheggi, il sovraccarico sulla depurazione, la pressione di barche e motoscafi sulla costa che rende una nuotata a cento metri dalla riva una esperienza pericolosa. C’è chi ci guadagna, ma il saldo è negativo in termini di vivibilità ed equilibrio del territorio.
«Nessun relax» 
Rimedi? Massimo Coppola, che è il sindaco di Sorrento, lancia un appello ai turisti del mordi e fuggi: «Non venite qui tra maggio e settembre». Argomenta: «Arrivano, fanno le file ai ristoranti, al bar, ovunque. Per un caffè attendono mezz’ora. Nessun relax per loro e noi soffochiamo». Giuseppe Tito, sindaco di Meta di Sorrento e consigliere della Città metropolitana, punta il dito contro le targhe alterne: «Un flop. Troppe deroghe e controlli molto scarsi.
  Servono verifiche già in uscita a Castellammare». L’ipotesi di introdurre un numero chiuso degli accessi in penisola sorrentina, almeno in alta stagione, non va considerata un tabù secondo il sindaco. Riflette: «A Meta chiudiamo le spiagge se arrivano troppe persone e non c’è più spazio. Se ci sono problemi e rischi per l’ordine pubblico abbiamo il diritto di intervenire per limitare gli accessi al territorio. Il pendolare scappa da Napoli nel fine settimana e resta nel traffico due o tre ore per farsi un bagno, ma non è un turismo che a lungo andare premia». Conclude: «Dobbiamo interrogarci se la penisola sorrentina debba lavorare sulla quantità od elevare il livello di qualità». 
Ridurre anche le licenze 
Antonino Coppola, da un paio di mesi primo cittadino a Sant’Agnello, riprende il ragionamento sul numero chiuso: «In Alto Adige stanno valutando questa ipotesi. Sono passaggi che vanno concordati con la popolazione. Bisogna avere anche la forza di ridurre il numero di licenze per affittacamere ed affitti brevi». Quanto alle targhe alterne? «Il provvedimento non sta funzionando. Troppe deroghe - Ncc, autobus, alcuni camion, taxi - e controlli scarsi». In questo contesto Antonino Coppola ribadisce le sue perplessità sul progetto della Regione di realizzare l’ospedale unico della penisola sorrentina nel centro della cittadina che amministra: «Non è accettabile che non sia stata ancora fatta una valutazione a monte». Riprende il tema dei maxi ingorghi, a dispetto delle targhe alterne, Franco Cuomo, il presidente del circolo dei Verdi Ambiente e Società di Vico Equense. Racconta la sua esperienza di venerdì scorso: «Tornavo in treno da Ascea ed ho recuperato l’auto che avevo parcheggiato a Torre Annunziata. Sono arrivato senza problemi fino a Castellammare, nella zona dei bagni. Avevo evitato la panoramica perché temevo di restare bloccato nel traffico sotto la galleria. Ebbene, da Pozzano a Vico ho impiegato circa una ora e 45 minuti. Erano circa le sei di pomeriggio. Un disastro. C’era peraltro una fila incredibile anche sulla panoramica». 
Nessun controllo 
Testimonia: «Da quando sono scattate le targhe alterne non sono mai incappato in un solo controllo per la verifica del mio diritto a circolare. Mai. Ne deduco che i controlli non ci siano o siano molto blandi. La penisola sorrentina è intasata, non c’è dubbio. Certamente provare ad arrivarci in auto in questo periodo è una pessima idea, ma per incentivare l’alternativa del mezzo pubblico bisogna migliorare il comfort del viaggio in Circum, che può essere davvero pesante, e ridurre i prezzi del metrò del mare». Conclude l’esponente dei Vas: «Scontiamo anche la politica di amministrazioni che incentivano proprio il turismo mordi e fuggi. A Vico Equense, per esempio, c’è una inflazione di eventi basati sul cibo i quali provocano un affollamento che non fa crescere nessuno. Nè chi viene da fuori, perché si limita a mangiare senza capire nulla del posto dove si trova, né i residenti, che subiscono le conseguenze di questo sovraffollamento».

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