di Mariella Parmendola La Repubblica Napoli
Castellammare di Stabia - Stabiae riemerge, un tesoro dopo l'altro. Scavando nella collina di Varano per realizzare il raddoppio dei binari della Circumvesuviana a Castellammare di Stabia, più si avanza più riappaiono pezzi dell'antica città. Da mesi riaffiorano reperti delle ville volute dai nobili romani in posizione panoramica, fino all'ultima scoperta di antiche mura lungo il percorso della galleria, appena dentro la stazione di "Castellammare di Stabia" centro gestita da Eav. Non è la prima volta e non sarà l'ultima. Si tratta di un ritrovamento recente rispetto a quelli annunciati a inizio marzo. Tutti all'interno del cantiere aperto da Eav per costruire un secondo tunnel, rispetto a quello esistente, con la finalità di tagliare di una manciata di minuti i viaggi in treno tra Napoli e Sorrento. Opera contestatissima. Gli operai lavorano tra le recinzioni dei reperti riemersi: la letteratura archeologica già attestava la presenza di reperti ben prima che l'intervento fosse progettato e la cui mappa è contenuta in studi scientifici a partire dagli anni Trenta del secolo scorso. Le ultime scoperte, con le mura in opera reticolata messe in sicurezza e parti ricoperte da teli bianchi, come testimoniano le foto, si trovano sulla parte più alta del cantiere. Agli inizi di marzo la stessa Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Napoli, che ha il compito di monitorare l'avanzamento dell'intervento in questa fetta della collina del Solaro, già indagata dai Borbone dall'anno 1749, ha annunciato il ritrovamento di resti di una passeggiata dal mare fino alla Villa romana del Belvedere e un impianto idrico costituito da vasche e un pozzo. «Tutte le strutture romane rinvenute, pesantemente danneggiate dal terremoto del 62 d. C. e dall'eruzione del Vesuvio del 79 d. C., sono databili al I sec. d.C. e sono in corso di documentazione» ha spiegato il soprintendente Mariano Nuzzo cinque mesi fa.
Ma intanto l'opera di Eav procede. Vanno avanti gli operai che portano avanti un appalto, finanziato dalla Regione Campania, del valore di più di 100 milioni di euro. Otto i minuti di viaggio che il raddoppio farà risparmiare da Napoli a Sorrento. « Con la possibilità di introdurre corse ogni 12 minuti ma solo se eliminiamo i passaggi a livello » ripete Eav, in attesa che si discuta il contestato progetto di un sottopasso al centro città. Reso pubblico in estate il piano dell'opera, annessa al raddoppio, oggi è nella fase della presentazione delle osservazioni da parte di associazioni e cittadini stabiesi. E, giovedì scorso, una frana nella collina di Varano, culla dei reperti di Stabiae, a 50 metri dal cantiere Eav ha riacceso le proteste degli abitanti della zona circostante il cantiere. Effettuato un sopralluogo i tecnici della soprintendenza di Napoli in poche ore hanno archiviato il caso, reputando il cedimento del terreno una conseguenza della fragilità dell'assetto idrogeologico della zona e quindi assumendosi l'onore della messa in sicurezza. Più particolari ha diffuso Eav che, nell'avvalorare la stessa tesi, ha spiegato di stare lavorando in una zona lontana dal luogo dell'evento di smottamento. Certo, però, che la fragilità della collina di Varano custode della parte ancora sommersa di Stabiae aumenta le preoccupazioni di associazioni e forze politiche, che protestano da mesi per il rischio a cui è esposto il patrimonio archeologico. Rischio confermato dai rinvenimenti lato Castellammare centro. Condividendo queste paure si sono rivolti direttamente al ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, i parlamentari Arturo Scotto ( Pd) e Gaetano Amato (M5s), chiedendo di bloccare i lavori Eav. Ma dal ministro, che in Campania è presente frequentemente e che a inizio agosto ha gioito per una scoperta che da Stabiae permette di ricostruire gli ultimi momenti di vita prima dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., ancora nessuna risposta.
Nessun commento:
Posta un commento