di Massimiliano D'Esposito Il Mattino Antonino Coppola sindaco di Sant'Agnello
Sant’Agnello - Il braccio di ferro sta diventando una vera e propria guerra. In penisola sorrentina il dibattito intorno al nuovo ospedale che dovrebbe sorgere al posto dell'attuale distretto sanitario di Sant'Agnello, è senza esclusione di colpi. Da un lato il sindaco del piccolo Comune della Costiera, Antonino Coppola, che chiede di valutare soluzioni alternative, dall'altra il presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, che chiude ad ogni possibile trattativa. Fronti contrapposti che vedono schierati a favore dell'una o dell'altra posizione amministratori locali, istituzioni, enti, associazioni e cittadini. Con Coppola il Tribunale del Malato. Il compianto presidente della sezione peninsulare, Giuseppe Staiano, scomparso di recente, ha sempre posto l'accento sulla questione dei servizi del distretto sanitario: «Nessuno ha mai detto chiaramente dove il cittadino dovrà recarsi per poter usufruire della medicina territoriale». Un aspetto fondamentale visto che sono circa mille al giorno gli utenti che si rivolgono a Cup, uffici ed ambulatori. Nasce anche un comitato che raccoglie le firme per bocciare l'opera. A favore del nuovo presidio gli operatori turistici, che chiedono di trasformare i nosocomi esistenti a Sorrento ed a Vico Equense in pronto soccorso di eccellenza. Pro ospedale unico il senatore Raffaele Lauro che ha inviato un appello ai consiglieri comunali di Sant'Agnello perchè rivedano la loro posizione e anche i giovani medici della Costiera che nutrono l'ambizione di lavorare per il loro territorio.
I DUBBI
Opinione pubblica spaccata in due, insomma. Il rischio che incombe è di dire addio ad un Dea di primo livello al quale si lavora dal 2010. Struttura moderna chiamata a sostituire i due ospedali della Costiera considerati non più in grado di garantire servizi adeguati per circa 80mila residenti, che nei periodi di maggiore afflusso di turisti arrivano a 100mila. Il progetto esecutivo del nuovo presidio prevede un immobile con 40 camere destinate alle criticità, 50 alla medicina, 50 alla chirurgia, 40 al reparto materno infantile. Tutte stanze singole o al più doppie. Una decina saranno poi a pagamento. In totale 200 posti letto che, in caso di necessità, potranno diventare più di 240. Un'opera per la quale sono già disponibili 113 milioni di euro, 90 dei quali stanziati dallo Stato e 23 messi a disposizione dalla Regione Campania. Proprio da Palazzo Santa Lucia, all'inizio del 2023, arriva il via libera alla variante al Put dell'area Sorrentino-Amalfitana. Delibera che lo scorso aprile viene recepita dal Consiglio comunale di Sant'Agnello. Ma arrivano le osservazioni di alcune associazioni ambientaliste che, se accolte, rischiano di bloccare la procedura. Si arriva a maggio con gli elettori chiamati a scegliere il successore del sindaco Piergiorgio Sagristani, tra i principali sponsor del nuovo ospedale. Vince Antonino Coppola, che già all'indomani del voto mette in chiaro il suo pensiero in merito alla nuova struttura sanitaria: «Ho sempre espresso e argomentato le mie perplessità non sul progetto, ma sul luogo dove realizzare l'ospedale unico - spiega - Ma ormai i dubbi non sono solo miei, ma di tanti cittadini di Sant'Agnello e della penisola sorrentina». Si discute di viabilità e assetto idrogeologico dell'area che dovrebbe ospitare il nuovo presidio. Coppola si mette alla ricerca di soluzioni alternative e sembra averne individuate alcune. Ma la strada è complicata come appare chiaro dalle parole del governatore Vincenzo De Luca. «Da vent'anni ci chiedono il nuovo ospedale - sottolinea - abbiamo speso già 5 milioni di euro per il progetto esecutivo: non può arrivare una nuova amministrazione e chiedere di pensarci». Valutazione sulla quale convergono, anche se con qualche distinguo, gli altri primi cittadini della Costiera. Sindaci che giovedì scorso hanno avuto un confronto con Antonino Coppola il quale ha annunciato la presentazione di nuove proposte alternative nel giro di una decina di giorni. Non è imminente, invece, la convocazione del Consiglio comunale che dovrà valutare le osservazioni al Prg.
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