lunedì 26 maggio 2008

Di Pietro: lo Stato si difenda. I Comuni devono collaborare

«Da cosa cominciamo?». Antonio Di Pietro, cominciamo dall'emergenza rifiuti. «Beh, domanda un po' vaga...». Per rendere operative le discariche, lei è d'accordo o no con l'uso dei reparti di polizia e carabinieri, con l'uso dei manganelli e... «Non prosegua, ho capito... e le rispondo subito che sì, certo, io penso che lo Stato debba farsi rispettare. Naturalmente è sempre auspicabile non dover ricorrere all'utilizzo della forza: ma, qualora ce ne fosse bisogno, non si può esitare. Vede, la situazione igienico- sanitaria, con l'arrivo del caldo, rischia di deflagrare e io dico che ogni Comune deve dare il suo contributo». A Chiaiano la pensano diversamente. «A Chiaiano c'è, però, una situazione diversa. Lì, la discarica dovrebbe sorgere nel bel mezzo del centro abitato e...». E quindi? «Le proteste degli abitanti paiono piuttosto comprensibili. Per questo, beh, ritengo che il governo sbagli nel cominciare a mostrare i muscoli proprio lì... purtroppo a Palazzo Chigi c'è una certa propensione a mostrare i muscoli, e non solo». A cosa si riferisce? «Alla questione immigrati». Si spieghi. «Quello dei clandestini è certamente un problema: ma un conto è mostrare i muscoli, il che può essere necessario, un conto è istigare». A cosa? «Eh, a cosa... Ho paura che, grazie ai toni usati da alcuni rappresentanti del governo, stia montando un certo estremismo xenofobo». E quando in Parlamento arriverà il «pacchetto Maroni» sulla sicurezza? «Valuteremo. Ma le anticipo che sul mio blog già compaiono 7 disegni di legge che affrontano il tema: e, se è vero ciò che ho capito, ci sono alcuni punti in comune con le più ragionevoli proposte di Maroni». Quindi? «Voteremo, compatti, a favore». Veltroni sarà contento. «Il Pd deve convincersi che l'avversario da battere non sono io, ma Berlusconi». In effetti... «Ma vuole che non me ne sia accorto? Sono terrorizzati dall'idea che gli porti via voti. Ma mica è colpa mia se i militanti del Pd mi si avvicinano e mi dicono: tu sì che fai opposizione al Cavaliere...». Eppure Veltroni ha varato persino un governo ombra. «Mi ascolti: io, su fatti concreti, come l'emendamento che il governo si appresta a varare per salvare Retequattro e fare un piacere personale al premier, mi batto e domani organizzo pure una manifestazione davanti a Montecitorio... Mentre loro? Perdono tempo... prima di prendere una decisione devono ascoltare D'Alema, e poi Fassino, e poi di nuovo D'Alema che ha parlato con Bersani... stanno troppo tempo al Loft invece di essere tost». Perché l'Italia dei valori... «Siamo piccoli, va bene. Ma decisi».Appunto, piccoli. Ha sentito cosa dice Giorgio Tonini, fidato collaboratore di Veltroni? «L'opposizione vera morde e non abbaia. Sono i cagnolini che abbaiano... ». «Di cattivo gusto, come minimo». Un'ultima domanda: ma... «Senta, le dico una cosa che non sa: se qualcuno pensa di tornare al nucleare, noi organizzeremo un referendum». Piccola notizia. E lei sarebbe per il sì o per il no? «Se il nucleare è quello attuale, siamo per il no. E voglio proprio vedere se, almeno su questo, il Pd avrà la forza di venirci dietro...». (Fabrizio Roncone da il Corriere della Sera)

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