domenica 25 maggio 2008

Velardi: Perrotta sbaglia. Erri De Luca: no, è vera democrazia

Una protesta civile e democratica oppure l'ennesimo no che dà una mano a coprire di rifiuti la Campania? Il sindaco Salvatore Perrotta convoca il consiglio comunale in piazza (seduta permanente) per impedire il passaggio verso la cava di Chiaiano. Un sindaco del Partito democratico sulle barricate. E la sinistra, in Campania, che ne pensa? Erri De Luca (foto) quasi non aspetta la fine della domanda: «Siamo nel più perfetto funzionamento della democrazia. Questa — dice lo scrittore — è legittima difesa esercitata in modo civile dalle autorità elette da quei cittadini». D'accordo Gennaro Migliore, ex capogruppo di Rifondazione alla Camera: «Protesta più che legittima perché non violenta. Il sindaco fa bene ad opporsi in questo modo. Sembra quasi che il governo voglia fare quella discarica solo per far vedere che ha la schiena dritta». Ma se ci si avvicina alla sponda del Partito democratico, il giudizio sul sindaco Perrotta cambia eccome. «In parte comprendo — spiega Claudio Velardi, assessore al Turismo della Campania ed ex braccio destro di D'Alema a Palazzo Chigi — ma non la condivido affatto. È vero che finora le autorità nazionali e regionali sono state indecise e contraddittorie. Ma adesso si è deciso di voltare pagina. E al sindaco dico che con proteste di questo tipo una soluzione non la troviamo più». Ancora più netto il filosofo Biagio De Giovanni, ex eurodeputato Ds: «Queste sono false forme di democrazia partecipativa. La Campania è ridotta così anche perché per anni è bastato mettersi la fascia tricolore, scendere in piazza e difendere gli interessi locali a discapito della comunità. Va bene il dialogo ma no alla dittatura della minoranza». Parole sottoscritte dal segretario del Pd campano Tino Iannuzzi: «Bertolaso ha già convocato una riunione per consultare le popolazioni locali. È quella la sede dove gli amministratori possono esporre le proprie ragioni. E sono sicuro che i sindaci, tutti i sindaci, saranno responsabili e aiuteranno a realizzare le decisioni prese» (Lorenzo Salvia da il Corriere della Sera)

Una lettera da Chiaiano.
"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra. Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio. Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi.
La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare. Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia". (Elisa Di Guida, docente di Storia e Filosofia – Napoli tratto dal blog di Beppe Grillo)


Nessun commento: